Pil italiano a +6,6% nel 2021, «crescita eccezionale»

Pil italiano a +6,6% nel 2021, «crescita eccezionale». Nel 2021 l’economia italiana ha registrato una crescita di intensità eccezionale, sottolinea l’Istat, per il forte recupero dell’attività produttiva, dopo un 2020 caratterizzato dagli effetti dell’emergenza sanitaria.
Pil italiano a +6,6% nel 2021, «crescita eccezionale»
A trascinare la crescita del Pil è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto limitati. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato crescite marcate, particolarmente nelle attività manifatturiere, nelle costruzioni e in molti comparti del terziario. La crescita dell’attività produttiva si è accompagnata a una espansione dell’input di lavoro e dei redditi.
Dal lato della domanda interna nel 2021 si registra, in termini di volume, un incremento del 17,0% degli investimenti fissi lordi e del 4,1% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le esportazioni di beni e servizi sono salite del 13,3% e le importazioni del 14,5%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla dinamica del Pil per 6,2 punti percentuali. L’apporto della domanda estera netta è stato di +0,2 punti e quello della variazione delle scorte ugualmente di +0,2 punti. Il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume del 11,9% nell’industria in senso stretto, del 21,3% nelle costruzioni e del 4,5% nelle attività dei servizi. Si rileva una contrazione dello 0,8% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca.
Deficit scende al 7,2%
Per quanto riguarda il deficit delle amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -7,2 %, a fronte del -9,6 % nel 2020. Per l’Istituto nazionale di statistica “l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche ha registrato un netto miglioramento rispetto al 2020 per il buon andamento delle entrate a fronte del più contenuto aumento delle uscite, nonostante il protrarsi delle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti della crisi”. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -3,6% (-6,1% nel 2020).
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