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6:15 pm, 27 Febbraio 22 calendario
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San Siro: la minaccia (poco) credibile dei club

Di: Redazione Metronews
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Inter e Milan starebbero “valutando” ipotesi alternative per il nuovo stadio per sostituire San Siro. A farlo sapere, attraverso le colonne del Corriere della Sera, gli stessi club. A spingere le due squadre a vagliare altre possibilità, le difficoltà incontrate dal progetto della Cattedrale di Populus, dal ricorso al Tar, alla raccolta di firme per i due referendum cittadini, appoggiati da un fronte trasversale alle forze politiche, fino alla concessione del “dibattito pubblico”, alla quale il sindaco Bepep Sala non ha potuto opporsi. Così Inter e Milan starebbero considerando altre possibilità, a partire dalle aree ex-Falck di Sesto San Giovanni, passando per aree private a San Donato e Segrate.

Ma quella dei club appare più una minaccia per fare pressione che una reale possibilità di trasloco. A Sesto, per esempio, le aree sono già state opzionate dalla futura Città della Salute e dall’Università; a Segrate l’area individuata è una ex discarica da bonificare, inadatta per ospitare un impianto sportivo, al netto di fortissimi investimenti che né Milan né Inter sono in questo momento in grado di assicurare. San Donato infine è un’area ancora nella bufera di vecchi piani di bonifica mai conclusi.

Inoltre, i club si lamentano dell’inerzia del Comune quando loro stessi non hanno ancora presentato alcun piano da discutere, dopo l’annuncio della scelta del progetto della Cattedrale. A Palazzo Marino non risulta protocollato alcun atto, nessun progetto, nessun piano…

Del resto, non deve essere facile ridisegnare un masterplan gigantesco, dove lo stadio, anche con la diminuzione dei volumi richiesta dal Comune, conta solo per il 13% del costruito. Il resto sono uffici, centri commerciali e ristoranti. Inoltre, ancora non hanno sciolto i nodi fondamentali del progetto, che, oltre ai maxi volumi, ruotano attorno a viabilità, gestione energetica, reali propritari dei fondi che detengono i pacchetti di maggioranza di Inter e Milan.

Se il sindaco Sala teme di “rimanere col cerino in mano”, per adesso, può stare tranquillo. Anche perché, rinunciare a un brand come San Siro per i due club (pronti a vendere pochi minuti dopo l’ok al maxi intervento urbanistico) sarebbe una oggettiva decurtazione dei possibili guadagni.

27 Febbraio 2022
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