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3:15 pm, 26 Febbraio 22 calendario

Armi via terra da paesi Nato a Kiev. “Stop navi russe Mar Nero”

Di: Redazione Metronews
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Armi via terra dalla Nato all’Ucraina: alcuni Paesi del versante orientale dell’Alleanza atlantica hanno infatti iniziato ad inviare alle forze ucraine aiuti militari ed umanitari via terra, dato che i sistemi antiaerei e l’aeronautica russa rendono eccessivamente rischioso consegnarli via aria.

Armi all’Ucraina: munizioni, lanciarazzi e missili

La Polonia, secondo l’edizione Usa di Politico, ha iniziato da due giorni ad inviare munizioni all’esercito ucraino, mentre Estonia e Lettonia stanno inviando carburante, missili anticarro Javelin e materiale sanitario.

La Germania ha approvato la consegna di 400 armi anticarro made in Germany all’Ucraina, dicono fonti governative alla Dpa, in un’apparente marcia indietro rispetto al divieto di inviare armi letali nella zona di guerra. La consegna di armi era fuori questione per Berlino, anche dopo l’invasione dell’Ucraina scattata giovedì scorso, dato che è politica del governo tedesco non mandare armi in zone di conflitto. “Dopo l’attacco spudorato della Russia, l’Ucraina deve potersi difendere. Ha il diritto inalienabile all’autodifesa. Il governo tedesco supporta quindi l’Ucraina con materiali di cui c’è urgente bisogno”. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, riporta la Rappresentanza Permanente della Germania a Bruxelles via social.
Baerbock ha anche parlato oggi con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, sottolineando che la Cina ha una “responsabilità speciale. Quello che conta è che la Russia di Putin fermi la guerra contro l’Ucraina”.

Una lista degli equipaggiamenti militari richiesti dall’ambasciata ucraina è rimasta sotto esame per settimane. Il governo tedesco ha consegnato all’Ucraina 5mila elmetti protettivi, promessi il mese scorso all’esercito di Kiev, ma si è esposto alla derisione di chi sostiene che Berlino deve fare di più. “Cinquemila elmetti? Dev’essere uno scherzo”, ha detto oggi il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, secondo l’agenzia polacca Pap. Morawiecki ha ripetuto queste parole anche in inglese e in tedesco.

Il premier olandese Mark Rutte ha parlato oggi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dicendogli che “in aggiunta ai 200 missili antiaerei Stinger già sulla via per l’Ucraina, l’Olanda consegnerà altre armi per l’autodifesa contro l’aggressione russa”. Il premier olandese informa via social di aver avuto colloqui con altri capi di Stato e di governo, come il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro belga Alexander De Croo, il primo ministro britannico Boris Johnson e il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. “Siamo a fianco dell’Ucraina in queste ore oscure”, conclude.

Possibili attacchi aerei dai russi ai convogli con le armi

Secondo un diplomatico di un Paese alleato, le consegne possono andare avanti “per settimane, per mesi”. Gli invii di armi via terra, tuttavia, sono esposti agli attacchi aerei dei russi, dato che la Nato non ha aperto la porta all’istituzione di una no-fly zone in alcuna parte dell’Ucraina. Il segretario alla Difesa britannico, Ben Wallace, ha respinto l’idea, facendo notare che istituire una no fly zone sull’Ucraina vorrebbe dire avere aerei da combattimento britannici che fronteggiano direttamente i jet russi, cosa che equivarrebbe a dichiarare guerra alla Russia.

Kiev: “Turchia chiude Mar Nero a navi da guerra russe”

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato che la Turchia ha vietato «il passaggio nel Mar Nero alle navi da guerra russe». In un tweet, il leader di Kiev ha «ringraziato l’amico presidente turco, Recep Tayyip Erdogan e il suo popolo per il forte sostegno» e «il sostegno umanitario all’Ucraina che è estremamente importante oggi».

“Ho ringraziato il mio amico, il presidente della Turchia Erdogan e il popolo della Turchia per il loro forte sostegno”, ha twittato il presidente ucraino. “Il divieto al passaggio delle navi da guerra russe nel Mar Nero e il sostegno significativo a livello militare e umanitario all’Ucraina sono oggi estremamente importanti – aggiunge – La popolazione dell’Ucraina non lo dimenticherà mai”.
In base alla convenzione di Montreux del 1936, la Turchia ha la sovranità sul Bosforo e i Dardanelli. La convenzione prevede il libero passaggio solo per le navi commerciali. Le navi da guerra devono notificare il loro passaggio alle autorità turche. Ieri il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, assicurava il rispetto della convenzione da parte di Ankara “senza doppi standard”.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con  Zelensky in cui ha ribadito il sostegno della Turchia. Durante la telefonata i due hanno parlato degli ultimi sviluppi dell’attacco russo in Ucraina. «E’ necessario un cessate il fuoco immediato per evitare altri danni all’Ucraina e altri morti», ha detto Erdogan.

Mosca e Ankara negano

La Russia non ha ricevuto alcuna notifica da Ankara sulla chiusura del passaggio nel Mar Nero alle navi da guerra russe, ha però riferito l’ambasciata russa in Turchia dopo che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva annunciato la decisione di Ankara. «L’ambasciata non ha ricevuto alcuna notifica ufficiale da parte turca in merito alla chiusura dello Stretto per le navi da guerra russe», ha affermato la missione diplomatica russa.

Anche la Turchia nega: non ha ancora deciso se vietare l’ingresso di navi da guerra russe nel mar Nero attraverso il Bosforo e lo stretto dei Dardanelli, nonostante le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che su Twitter ha ringraziato “l’amico” Recep Tayyip Erdogan parlando di un “divieto al passaggio delle navi da guerra russe nel Mar Nero”.
“Il presidente Erdogan non ha promesso la chiusura” del Bosforo e dello stretto dei Dardanelli, ha detto un funzionario governativo turco a Middle East Eye. “La Turchia non ha ancora preso una decisione sulla chiusura alle navi russe”.

26 Febbraio 2022
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