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2:05 pm, 23 Febbraio 22 calendario

Gas, Cingolani: “Ridurre dipendenza dalla Russia”

Di: Redazione Metronews
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Per il gas serve ridurre la dipendenza dalla Russia. L’Italia è in “un momento assolutamente delicato e che diventa sempre più delicato per l’evoluzione dei prezzi dell’energia e in generale per l’energy landscape”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in Aula per un’informativa urgente sull’incremento dei costi dell’energia e sulle misure adottate per contrastarne gli effetti. “Seguiamo l’evoluzione della crisi ucraina per gestire eventuali evoluzioni negative sui volumi e sui prezzi di gas naturale dalla Russia”. L’obiettivo in generale “è quello di ridurre la forte dipendenza dalla Russia”. 

Il gas dalla Russia e i costi

Dopo la forte diminuzione del 2020 dei prezzi energetici, ricorda Cingolani, “l’aumento dei costi dell’energia è stato assolutamente vertiginoso. Il prezzo del gas naturale è passato da 20 euro per Mwh a gennaio dell’anno scorso a 87 euro, un fattore 4 abbondante, nel gennaio 2022, con punte giornaliere che hanno raggiunto valori record di 180 euro per Mwh. Per quanto riguarda i prezzi dell’energia elettrica, il prezzo unico nazionale ha registrato valori record: a dicembre 2021 ha raggiunto la media mensile più elevata da quando la Borsa italiana è stata costituita superando i 280 euro per Mwh rispetto ai 61 di gennaio 2021. Negli ultimi giorni questi valori si sono attestati intorno a 180-190 euro per Mwh, il triplo di quello che avevamo un anno fa”.
“E’ ipotizzabile, e dobbiamo farci trovare pronti, che permangano tensioni e volatilità dei prezzi sui mercati internazionali” e “possibili elementi nuovi elementi di discontinuità non prevedibili, prevalentemente di natura geopolitica”. Per quanto il mercato italiano, “a inizio inverno è risultato essere in una situazione migliore rispetto ad altri paesi europei, potendo godere di un sistema diversificato e auna buona capacità di stoccaggio”. Attualmente “emerge che gli stoccaggi sono stati finora utilizzati a pieno ritmo e che nel mese di febbraio 2022 hanno raggiunto il livello che di solito hanno a fine marzo. Occorre uno sforzo maggiore per assicurare un adeguato livello di riempimento dello stoccaggio per l’inverno 22-23, sia perché si parte da un livello prossimo allo zero, sia perché anche in primavera i prezzi resteranno sopra la media. Lo sforzo, è evidente, va fatto ma ci stiamo muovendo a livello europeo”.

Produzione ridotta, ora aumentare

“In Italia abbiamo ridotto la produzione dai 17 miliardi di metri cubi del 2000 a poco più di 3 miliardi del 2020. In 20 anni siamo scesi da 17 a 3 a fronte però di un consumo globale costante. Abbiamo ridotto la nostra produzione ma a parità di gas consumato, e importato, quindi senza beneficio ambientale ma sicuramente con un disinvestimento dal punto di vista dell’industria nazionale”.

“Abbiamo introdotto un nuovo paradigma sulla produzione di gas naturale – continua Cingolani – che punta a incrementare la produzione nazionale sui giacimenti esistenti, così da ridurre la dipendenza dall’estero e a introdurre meccanismi semi regolati per contenere l’impatto sui prezzi. Il recente Dl energia prevede un incremento della produzione nazionale di 2,2 miliardi di metri cubi consentendo di arrivare a una produzione nazionale globale di circa 5 miliardi di metri cubi. Su 70 e passa miliardi non è un granché? Intanto recupera parzialmente questo sbilanciamento nel rapporto fra gas importato e gas prodotto, tenuto conto che la somma è costante e così l’impatto ambientale”.

23 Febbraio 2022
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