Torino
5:24 pm, 17 Febbraio 22 calendario
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Eurovision: 12 mila richieste per fare i volontari. Ma è scontro

Di: Redazione Metronews
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Sono oltre 12 mila le candidature arrivate alla Città di Torino per i 600 posti da volontario per Eurovision Song Contest. A rendere nota la cifra è stata oggi l’assessora comunale Carlotta Salerno in commissione. Una rivelazione che ha riaperto subito lo scontro e le polemiche sull’impiego di volontari non retribuiti per un evento economico. A dare fuoco alle polveri, i consiglieri M5s che hanno chiesto un «congruo rimborso spese» per quanti presteranno la propria opera. Il tema era stato sollevato già nelle scorse settimane, quando i pentastellati avevano contestato il bando nella sua formulazione, sostenendo che «per un evento che porterà milioni alla città, il lavoro va retribuito».

A tentare di smorzare le polemiche sull’Eurovision, gli assessori Salerno e Mimmo Carretta, i quali hanno riconosciuto che «la terminologia del bando, un modello usato da anni, era forse impropria, utilizzando parole come lavoro e turni», ma hanno ribadito il «valore e l’importanza del volontariato civico».

“Per l’Eurovision i volontari renderanno Torino accogliente”

«L’impegno che avranno questi volontari – ha precisato Salerno – sarà di supporto, non ci sarà alcuna attività in autonomia o in sostituzione di figure professionali. Supporto, ad esempio, nella gestione dei flussi – ha spiegato -, nelle informazioni, che non saranno da guida turistica, nel rendere la città accogliente, e non ci sarà alcuna attività di autista».

Per Carretta «dobbiamo ringraziare queste persone che stanno dimostrando una voglia di partecipare a un evento così importante e di mettersi a disposizione della città». Quanto alle associazioni di categoria che avevano anch’esse sollevato dubbi sull’uso dei volontari, gli assessori hanno dato la disponibilità ad incontrarle a breve. Al termine della discussione il capogruppo M5s Andrea Russi ha ribadito la propria contrarietà all’impiego di 600 volontari, mentre la collega Valentina Sganga ha proposto di «stilare una carta, un codice etico, valido sempre, in cui si distinguono nero su bianco le mansioni dei volontari e dei lavoratori».

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