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8:46 pm, 17 Febbraio 22 calendario

Draghi striglia la maggioranza: “Così non si va avanti”

Di: Redazione Metronews
Il Governo va sotto
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Il Governo va sotto e Draghi striglia la maggioranza. «Questo governo esiste. Il presidente Mattarella lo ha voluto per fare le cose». Mario Draghi accoglie a Palazzo Chigi i capi delegazione delle forze di maggioranza dopo un colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica.

Il Governo va sotto

Nella notte il governo è andato sotto quattro volte, alcuni provvedimenti viaggiano stancamente tra le commissioni parlamentari, mentre l’Italia sta uscendo lentamente dalla pandemia, ma famiglie e imprese soffrono gli alti costi dell’energia e l’aumento dell’inflazione. E alle porte dell’Europa soffiano venti di guerra. Così i due presidenti decidono di vedersi, per rinsaldare un asse mai allentato. Dal Colle bocche cucite sul colloquio. Ma al termine dell’incontro, il premier convoca i capi delegazione e li striglia. I voti sul “Milleproroghe” ma anche i provvedimenti sulla concorrenza, sulla delega fiscale e sugli appalti non possono subire nuovi stop.

Draghi: “Garantire i voti in Parlamento o non si va avanti”

«Vanno garantiti i voti in Parlamento oppure non si va avanti», dice Draghi, esprimendo ai capi delegazione delle forze di maggioranza la sua irritazione per il fatto che il Governo nella notte sia andato sotto quattro volte in Commissione Bilancio e Affari costituzionali sul “Milleproroghe”.

Tra le modifiche introdotte l’innalzamento del tetto ai contanti da 1000 a 2000 euro. La riunione – afferma uno dei presenti Palazzo Chigi – è stata «tutta politica». Domani si riunirà il Consiglio dei ministri per approvare il decreto legge contro il caro bollette, che dovrebbe prorogare le misure su oneri di sistema e Iva al secondo trimestre. La riunione della cabina di regia per fare il punto sulle misure del governo è stata convocata per domani mattina alle 9,30 dal presidente del Consiglio, Mario Draghi.

La strigliata di Draghi – secondo quanto riferisce uno dei ministri presenti alla riunione – non era comunque sull’energia ma sul “Milleproroghe” e sul metodo che deve essere adottato da parte dei partiti. Il premier avrebbe chiesto compattezza ai partiti sia in consiglio dei ministri sia una volta usciti dal palazzo del Governo e di conseguenza anche nell’iter parlamentare dei provvedimenti approvati. A maggior ragione quelli su cui non si sono espresse riserve e già varati con una intesa dai ministri.

17 Febbraio 2022
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