Milano
5:51 pm, 15 Febbraio 22 calendario

Senza luce e senza ascensore, cittadini ostaggi nelle case popolari

Di: Redazione Metronews
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Cittadini ostaggio delle case popolari degradate da una parte. E dall’altra la bagarre politica e la rincorsa a rigettare la responsabilità di quel degrado non gestito. I fatti:  a causa dell’incendio sviluppatosi nelle cantine delle case Aler di via Bolla 42 domenica notte, che ha bruciato tutti i contatori, otto famiglie di anziani inquilini regolari, tra cui  alcuni malati, e numerose famiglie  con bambini  sono rimaste senza luce. «Sono dieci anni che su via Bolla Aler e regione Lombardia non muovono un dito – dice Giulia Pelucchi, presidente del municipio 8 di Milano ed esponente del Pd-In ogni campagna elettorale la promessa è l’abbattimento e la ricostruzione che però non vengono mai realizzate. Come municipio 8 abbiamo inviato decine di richieste e fatto un esposto alla procura della Repubblica con più di 1.500 firme raccolte. La situazione è fuori controllo, il 90 per cento degli occupanti sono abusivi e il palazzo non è più agibile».

Via Bolla, degrado annunciato

Riccardo De Corato, di Fratelli d’Italia, assessore regionale alla Sicurezza si difende ricordando che l’Aler dispone di venti ispettori  mentre «per gli sgomberi dipende da comune, prefettura e questura che hanno a disposizione vigili, carabinieri e polizia». Ribatte il sindaco Beppe Sala sul suo profilo Facebook: «Via Bolla, via Gola e il quartiere San Siro sono i temi su cui sollecitiamo da tempo la Regione Lombardia e Aler una svolta. L’incendio di ieri in via Bolla purtroppo non è una sorpresa, ma la conferma che lì bisognava intervenire da tempo. Su via Bolla esistono due strade: o intervenire con risorse pubbliche o realizzare un progetto di rigenerazione urbana insieme a operatori privati. Per noi in questo caso l’importante è che vi sia un cambiamento radicale, sta ai proprietari delle case (Regione ed Aler) decidere quale sia la strategia migliore, noi come Comune daremo loro pieno supporto. Sempre a proposito di via Bolla va ricordato che un mese fa al tavolo indetto dalla Prefettura, Aler ha annunciato che avrebbe presentato una proposta di rigenerazione, proposta che attendiamo con ansia».

Senza ascensore nelle case popolari del Comune

Sala non ha perso l’occasione per ricordare come i fondi stanziati dallo Stato per le case popolari in Lombardia, 252 milioni, vedano Milano penalizzata con soli 17 milioni e invece molti più fondi destinati ad altre province.

La replica della Regione

«Palazzo Marino – replica l’assessore regionale alla casa e housing sociale, Alessandro Mattinzoli – che avrebbe potuto presentare progetti per almeno 45 milioni di euro ne ha invece presentati due: uno di 9,5 milioni e uno di circa cinque. Difficile erogare risorse se non ci sono proposte». Mattinzoli aggiunge, per quanto riguarda via Bolla che «il sindaco Sala dovrebbe sapere che, prima che la Prefettura possa sgomberare i 100 abusivi di via Bolla, è necessario che alle famiglie più fragili sia assicurato il trasferimento in altre unità abitative. Perché le persone non evaporano. E questa competenza è ascrivibile unicamente ai servizi sociali del Comune e gli sgomberi alle forze dell’ordine».

Senza ascensore nelle case popolari di via Tofano

Di quei 17 milioni che riceverà Milano 7.5 vanno ad Aler per Via Ricciarelli e 9,5 al Comune per Via Tofano. E proprio nello stabile di via Tofano ci sono 50 famiglie su 10 piani che vivono ormai senza ascensore. In questo caso lo denuncia Antonio Salinari Capogruppo Forza Italia del Municipio 7 che accusa il Comune di abbandono e degrado. «Ho ricevuto diverse segnalazioni dai residenti per il malfunzionamento degli ascensori – commenta Antonio Salinari Capogruppo Forza Italia del Municipio 7 – a seguito di diversi sopralluoghi da parte dei tecnici, è stato ritenuto necessario fermarli immediatamente senza ricevere altre indicazioni. Ci vivono per la maggior parte anziani, costretti a salire le scale fino all’ultimo piano con i sacchetti della spesa, oltre a disabili in carrozzina obbligati a non poter uscire più di casa o a chiamare l’ambulanza per farsi trasportare sia in salita che in discesa».

 

15 Febbraio 2022
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