il mistero del galeone d'oro
6:07 pm, 15 Febbraio 22 calendario

Di chi è il galeone San Josè, pieno di 200 tonnellate d’oro

Di: Redazione Metronews
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Nella sua “pancia” ci sono almeno 200 tonnellate di oro, argento e pietre preziose. Questo il tesoro custodito nel ventre del galeone San Josè, affondato al largo delle coste colombiane. Ora la Colombia ha annunciato che cercherà di recuperare questo che è stato definito il «Santo Graal dei tesori marini». Potrebbe però trasformarsi in una operazione assai difficoltosa poiché anche la Spagna e i nativi boliviani hanno rivendicato il bottino.

Un galeone da miliardi di dollari

Il tesoro potrebbe valere miliardi di dollari se mai venisse recuperato. A lungo il sogno ad occhi aperti dei cacciatori di tesori di tutto il mondo, il relitto del galeone di San Jose è stato localizzato per la prima volta al largo della costa della Columbia nel 2015, ma è rimasto intatto mentre il governo determinava le regole per il suo recupero.

La Colombia era una colonia della Spagna quando il San Josè fu affondato e l’oro proveniente da tutto il Sud America, in particolare dal Perù e dalla Bolivia odierni, fu immagazzinato nel forte della sua città costiera, Cartagena, prima di essere rispedito in Europa. Il governo colombiano considera il bottino un «tesoro nazionale» e vuole che venga esposto in un futuro museo da costruire a Cartagena.

Secondo un nuovo decreto presidenziale, le aziende o le persone interessate a eseguire scavi sulla nave dovranno firmare un «contratto» con lo Stato e presentare al governo un inventario dettagliato dei loro reperti, nonchè i piani per la movimentazione delle merci.

La contesa su oro, argento e smeraldi

Il tesoro, che gli esperti stimano sia formato da almeno 200 tonnellate di oro, argento e smeraldi, sarà un punto di orgoglio per la Colombia, ha affermato in una nota la vicepresidente Marta Lucia Ramirez . Il galeone di San Josè fu affondato dalla Marina britannica, al largo di Cartagena de Indias. Il San Josè trasportava in quel momento oro, argento e pietre preziose che dovevano essere consegnate dalle colonie spagnole in America Latina alla corte del re Filippo V.

La Spagna dice che il relitto è suo, come nave di stato; e un gruppo indigeno in Bolivia, i Qhara Qhara, afferma che il tesoro appartiene a loro, poichè i loro antenati furono costretti a estrarlo da quella che nel 1500 era la più grande miniera d’argento del mondo.

15 Febbraio 2022
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