Russia “pronta a sparare su navi in acque territoriali”

La Russia è «pronta ad aprire il fuoco contro navi e sottomarini stranieri che entrano illegalmente nelle sue acque territoriali». Il monito è di Stanislav Gadzhimagomedov, vice capo della direzione operativa principale dello Stato maggiore della Federazione russa, il quale ha però specificato che la decisione di colpire viene presa «al più alto livello».

La Russia e le navi che sconfinano

Le parole dell’ufficiale arrivano dopo che, sabato, Mosca ha annunciato di aver intercettato un sottomarino americano (del tipo Virginia) nelle acque territoriali russe, nell’area delle esercitazioni della flotta del Pacifico, vicino all’isola di Urup nell’arcipelago delle Curili.

La «provocazione» degli Stati Uniti con il sottomarino entrato nelle acque russe «rappresenta una minaccia alla sicurezza nazionale della Russia“, aveva tuonato il ministero della Difesa russo. Il dicastero si riservava “il diritto di prendere tutte le misure possibili, nelle acque territoriali russe, per assicurare la sicurezza della Federazione Russa”. Il ministero aveva consegnato inoltre una lettera di protesta all’attachè militare americano in Russia, nella quale si legge che il sottomarino ha commesso una «grave violazione delle norme internazionali».

Il sottomarino Usa

Il sottomarino nucleare d’attacco Usa era stato intercettato ma aveva «ignorato la richiesta di lasciare le acque territoriali russe» ed era stato «costretto ad allontanarsi velocemente» con non meglio specificati “mezzi special”, come aveva riferito il ministero della Difesa russo citato dalla Ria Novosti. Il ministero aveva anche convocato l’addetto militare presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca.

La classe Virginia è l’ultima evoluzione tecnologia americana nel campo dei sottomarini nucleari “hunter-killer”. Lunghi 115 m e larghi 10.5, sono dotati di 4 tubi lanciasiluri per Mk 48 e porta missili a testata nucleare  BGM-109 Tomahawk da crociera, con una gittata da 2500 km.