Rapina violenta al Tuscolano, presi tre ragazzi del branco

La polizia ha stretto il cerchio intorno a tre giovani romani, presunti responsabili di una rapina violenta al Tuscolano messa a segno a ottobre. In cinque circondarono un ragazzo e lo pestarono per popi portargli via il cellulare.

Rapina violenta al Tuscolano, presi tre ragazzi del branco

La polizia ha rintracciato tre rapinatori ricercati da ottobre scorso e ritenuti responsabili di un furto violento in strada in zona Tuscolana. I fatti risalgono al 19 ottobre 2021, quando intorno alle 23:30 un ragazzo uscendo da una sala giochi, in zona Tuscolana, insieme al fratello, fu aggredito da un branco di cinque giovani che lo accusano di aver loro rubato un cellulare. Le vittime scapparono dividendosi, il gruppo ne inseguì uno e una volta fermato sferrò calci e pugni provocandogli un trauma cranico e facciale. I rapinatori gli presero il telefono e si dileguarono. Sul posto intervenne una volante della polizia e il giorno successivo, a seguito della denuncia della vittima, partirono le indagini.

Le indagini

L’analisi delle immagini delle telecamere dei negozi, le testimonianze raccolte e la descrizione che la vittima fornì hanno permesso ai poliziotti di risalire a tre dei cinque rapinatori.

Sono tre romani di 22, 20 e 19 anni. I primi due sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana alla caserma dei carabinieri di zona e a un divieto di avvicinamento all’abitazione della vittima, con obbligo di mantenere la distanza di almeno 200 metri dalla stessa. Al terzo sono stati già dati gli arresti domiciliari.

Il Dacur del questore

Nei confronti di tutti e tre il Questore ha emesso, per la durata di 2 anni, il provvedimento del Dacur che prevede il divieto di accedere ai locali pubblici o esercizi analoghi, nonché di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi, nell’area urbana in cui è avvenuta l’aggressione: è autorizzato solo il transito, senza sosta.

L’inosservanza del provvedimento è punita con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e con la multa da 8.000 a 20.000 euro.