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11:14 am, 10 Febbraio 22 calendario

La Ue ribassa la previsione di crescita Italia 2022 a 4,1%

Di: Redazione Metronews
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La stima di crescita dell’eurozona viene rivista al rialzo dalla Commissione europea per il 2023, passa dal 2,4% al 2,7%. Viene tagliata invece per il 2022, dal 4,3 al 4%. A livello Ue, invece la stima per il 2022 è del 4% invece del 4,3 e del 2,8 invece del 2,5 per il 2023.

La Commissione Europea lima al ribasso la previsione di crescita dell’Italia per il 2022, che comunque rimane elevata, al 4,1%, rispetto al 4,3% stimato nello scorso novembre. Lo riportano le previsioni economiche d’inverno, che si limitano a Pil e inflazione, diffuse oggi a Bruxelles. Invariata la stima per il 2023, anno in cui la crescita del Pil italiano è attesa al 2,3%, come nello scorso novembre.

Crescita Italia oscurata dai costi dell’energia

Dopo la crescita del 6,5% nel 2021, l’outlook a breve termine per l’economia italiana è “oscurato” da continue disfunzioni nelle forniture e dalla rapida crescita dei prezzi dell’energia. Il potere d’acquisto eroso e il calo della fiducia dei consumatori dovrebbe danneggiare la crescita a breve termine, specie nei servizi ai consumatori. Tuttavia, gli “elevati tassi di vaccinazione” contro la Covid-19 dovrebbero “prevenire un irrigidimento delle misure di contenimento e la contrazione della produzione nella prima parte dell’anno”.
Assumendo che l’attuale ondata pandemica sia “di breve durata”, l’attività economica dovrebbe “riprendere spinta nel secondo trimestre del 2022 e continuare ad espandersi nella seconda metà dell’anno”. La spesa dei consumatori, aiutata dal “miglioramento” delle condizioni del mercato del lavoro e dallo “svanire dell’incertezza legata alla pandemia, dovrebbe sostenere la crescita”, prevede la Commissione.

«Sebbene nelle previsioni economiche dell’autunno 2021 fosse già previsto un rallentamento, dopo che l’economia dell’Ue ha colmato il divario con il livello di produzione pre-pandemia nel terzo trimestre 2021-2021, è stato più marcato del previsto poichè i venti contrari alla crescita si sono intensificati: in particolare, l’impennata di Covid-19 infezioni, prezzi elevati dell’energia e continue interruzioni dell’offerta». E’ quanto spiega la Commissione europea nelle sue previsioni economiche d’inverno. «La crescita continua a essere influenzata dalla pandemia, con molti Paesi dell’Ue sotto pressione a causa di una combinazione di maggiore pressione sui sistemi sanitari e carenza di personale a causa di malattie, quarantene precauzionali o necessità di assistenza. Anche le strozzature logistiche e di approvvigionamento, inclusa la carenza di semiconduttori e di alcune materie prime metalliche, continueranno a pesare sulla produzione, almeno per tutta la prima metà dell’anno», si legge ancora.
«Infine, ma non meno importante, i prezzi dell’energia dovrebbero rimanere elevati più a lungo del previsto nelle previsioni d’autunno, esercitando così un freno più protratto sull’economia e maggiori pressioni inflazionistiche», evidenzia ancora l’esecutivo di Bruxelles.
«Questa previsione presuppone che la tensione sull’economia causata dall’attuale ondata di infezioni sarà di breve durata. L’attività economica è destinata a riprendere trazione, anche quando le condizioni dell’offerta si normalizzeranno e le pressioni inflazionistiche si modereranno. Guardando al di là delle turbolenze di breve termine, i fondamentali alla base di questa fase espansiva continuano ad essere solidi. Un mercato del lavoro in continuo miglioramento, elevati risparmi delle famiglie, condizioni di finanziamento ancora favorevoli e il pieno dispiegamento del Recovery sono tutti destinati a sostenere una fase espansiva prolungata e robusta», sostiene la commissione.

Gentiloni e l’energia

«Le indicazioni dei contratti futuri mostrano che i prezzi dell’energia dovrebbero rimanere elevati più a lungo e che le pressioni sui prezzi si stanno estendendo a diverse categorie di beni e servizi». Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche d’inverno.

10 Febbraio 2022
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