La presunta spia Biot alla sbarra per i segreti passati ai russi
La presunta spia Biot alla sbarra. Inizierà il prossimo 14 marzo il processo davanti alla prima sezione del Tribunale militare di Roma per Walter Biot, arrestato dai carabinieri del Ros con l’accusa di spionaggio per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di cinquemila euro. L’udienza militare precederà quindi quella fissata per il 30 marzo davanti alla Corte d’Assise del Tribunale ordinario. L’avvocato Roberto De Vita, difensore del capitano di fregata detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, ha chiesto infatti di passare subito al giudizio immediato rinunciando alle udienze preliminari, richiesta accolta sia dal gup ordinario che da quello militare.
La presunta spia Biot
La procura militare, guidata da Antonio Sabino, contesta a Biot le accuse di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato e comunicazioni all’estero di notizie non segrete nè riservate. Nei confronti del capitano di fregata invece la procura di Roma, nell’inchiesta della pm Gianfederica Dito coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta le accuse di spionaggio, rivelazione di segreto di Stato e corruzione. Nella scheda di memoria sequestrata a Biot i Ros avevano trovato 181 foto di documenti cartacei delicati, tra i quali 9 documenti di natura militare classificati come “riservatissimi” e 47 di tipo Nato Secret. Quella di Biot, secondo l’accusa, non è stata una «attività isolata e sporadica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA