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3:53 pm, 8 Febbraio 22 calendario
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Intervento a cuore aperto: salvo bimbo di 80 giorni

Di: Redazione Metronews
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Un intervento che ha del miracoloso. È l’operazione salvavita effettuata dai chirurgi del Policlinico San Donato su Andrei, neonato di 80 giorni, considerato inoperabile a causa della sindrome di Wolff Parkinson White, che provoca aritmie e palpitazioni. Il piccolo aveva un battito cardiaco talmente accelerato da essere ricoverato fin dalla nascita in terapia intensiva. E invece, Andrei è diventato il più piccolo paziente al mondo con 3 vie accessorie atrioventricolari a essere sottoposto ad ablazione cardiaca. L’ablazione è una operazione che sfrutta la capacità delle sonde di produrre onde elettromagnetiche che distruggono il tessuto patologico nel cuore.

Il professor Carlo Pappone, responsabile dell’equipe che ha effettuato l’operazione su Andrei

A operare Andrei, arrivato dalla Macedonia a Milano, Carlo Pappone, responsabile dell’Unità Operativa di Aritmologia Clinica e del Laboratorio di Elettrofisiologia dell’IRCCS Policlinico San Donato, coadiuvato dai dottori Gabriele Vicedomini, Giuseppe Ciconte e Tommaso Aloisio. A Skopje i medici in ospedale avevano diagnosticato la patologia, ma non erano in grado di eseguire l’intervento. Per questo i genitori del piccolo, Sara e Maiko, hanno contattato diversi centri europei che non hanno ritenuto ci fossero le condizioni per eseguire l’operazione ad alto rischio. Solitamente a Sindrome di Wolff Parkinson White viene trattata con cure farmacologiche e i pazienti vengono operati intorno ai 16 anni. Ma Andrei non poteva aspettare. Il professor Pappone ha deciso di intervenire e «nonostante le difficoltà economiche – spiegano dal Policlinico San Donato – e le resistenze della clinica di Skopje, i genitori di Andrei sono riusciti, grazie a un fondo governativo macedone che ha finanziato il loro viaggio, a trasferire il bambino in Italia con un aereo militare. L’IRCCS Policlinico San Donato ha messo disposizione un’ambulanza per il trasporto dall’aeroporto all’ospedale».

Per l’intervento, l’equipe del professor Pappone ha utilizzato sondini di piccolissime dimensioni adatte al neonato. «Al di là della buona riuscita dell’operazione e del suo indiscutibile contributo scientifico – ha spiegato il professor Pappone -, ciò che conta davvero per noi è l’aver salvato la vita del piccolo Andrei e aver ridato fiducia e speranza ai suoi genitori, di cui ammiro profondamente la tenacia e la volontà di non arrendersi». «Sono questi i momenti – ha concluso – in cui un medico scopre di essere importante e utile».

8 Febbraio 2022
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