Gli studenti: «Da Bianchi solo parole, torniamo in piazza»
«Da Bianchi solo parole». Dopo le proteste di venerdì scorso, le organizzazioni studentesche rilanciano le mobilitazioni in tutto il Paese. «Venerdì scorso – dichiara Luca Redolfi, coordinatore dell’Unione degli Studenti, tra le organizzazioni promotrici delle proteste – più di 100 mila studentesse e studenti sono scesi nelle piazze contro il modello di scuola del ministro Bianchi: dalle linee guida sulla maturità che non tengono conto delle difficoltà e delle esigenze della componente studentesca, al modello scuola-azienda, che vede l’istruzione unicamente come strumento per prepararci al mondo del lavoro».
Gli studenti: «Da Bianchi solo parole»
«Oggi il ministro Bianchi ha detto che vuole “ascoltare i ragazzi che protestano” – continuano gli studenti – senza fare, tuttavia, nessun passo indietro rispetto alla maturità e al resto. Se per Bianchi la scuola si deve adattare alle logiche aziendali e del mercato, noi scenderemo in piazza per ribadire che il ruolo dell’istruzione è quello di mettere in critica la normalità e trasformare il reale, non replicarlo passivamente. Non accetteremo incontri vuoti né false promesse, agli studenti non basta più l’ascolto, servono risposte. Per questo continueremo a mobilitarci in tutto il Paese contro una scuola che non ascolta le studentesse e gli studenti». Già lunedì sono previste manifestazioni a Cagliari, Nuoro, Bergamo e in Valtellina, il 9 a Potenza, l’11 febbraio a Pescara, Milano, Brescia e Campobasso.
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