Covid, vaccino per fascia 0-5 anni «a inizio primavera»
Covid, vaccino per fascia 0-5 anni «a inizio primavera». Lo ha affermato il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, intervistato da Skytg24. «Ovviamente le agenzie regolatorie sono chiamate a formulare il loro parere autorizzativo in funzione dei dati che verranno a cumularsi rispetto al profilo della sicurezza, ma qui personalmente non ho la minima perplessità».
Covid, vaccino per fascia 0-5 anni «a inizio primavera»
Locatelli ha ricordato che «siamo ormai a un milione e 200 mila bambini nella fascia 5-11 anni vaccinati nel nostro paese e non sono stati segnalati casi che possono destare la minima preoccupazione. Abbiamo coperto questo 33% di bambini – ha proseguito il coordinatore del Cts – e abbiamo avuto la triste dimostrazione nell’ultima settimana che ci possono essere dei casi fatali anche in queste fasce di età, quindi il messaggio forte è continuare la politica delle vaccinazioni».
Verso una situazione favorevole
Più ingenerale, Locatelli conferma che «ci stiamo avviando verso una situazione favorevole, i numeri ci indicano che questa è la direzione». «Noi siamo riusciti a gestire questa ondata, in larga parte dovuta alla omicron, mantenendo tutto aperto, a differenza di altri paesi», ha sottolineato Locatelli. «Ricordiamo che altri paesi, come la Germania e l’Olanda, hanno dovuto ricorrere ai lockdown oppure a chiusure di attività commerciali, ristoranti e bar. Noi tutto questo lo abbiamo evitato, grazie anche alla alta percentuale di persone che si sono vaccinate».
Quarta dose? Non da escludere
Dobbiamo affrontare la problematica della quarta dose in maniera laica, non dandola assolutamente per scontata ma non escludendo la possibilità di somministrazione». Altra arma a disposizione sarà il nuovo farmaco antivirale Paxlovid. «Nei prossimi giorni, con un anticipo di quasi un mese rispetto alle previsioni iniziali, sarà reso disponibile nel paese il nuovo farmaco antivirale Paxlovid, che è un inibitore della proteasi, e ha un’efficacia dell’89% se somministrato entro i 3, massimo 5 giorni, nella progressione della malattia grave»
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