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10:37 am, 1 Febbraio 22 calendario

Tito Stagno e la Luna: “Lo sbarco? Ci fu, ecco perché”

Di: Redazione Metronews
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Tito Stagno, storico volto popolare dell’informazione Rai, morto a 92 anni, resterà nella storia della televisione italiana in bianco e nero come l’uomo che portò gli italiani sulla Luna per il primo sbarco degli astronauti con l’Apollo 11 il 20 luglio del 1969. L’annuncio della scomparsa del giornalista è stato dato dalla Rai, di cui era stato un pioniere in qualità di vincitore del primo concorso nazionale per telecronisti.

Tito Stagno, da Cagliari al cinema e alla Rai

Nato a Cagliari il 4 gennaio del 1930, primo di otto fratelli, Stagno si trasferì da giovanissimo con tutta la famiglia prima a Parma, poi a Pola. A soli 13 anni fece una brevissima esperienza nel mondo del cinema, partecipando al film di Francesco De Robertis dal titolo “Marinai senza Stelle”. E nel 1959 tornò di nuovo sul grande schermo diretto dal regista Dino Risi che gli aveva affidato la parte di un giornalista televisivo nel film “Il vedovo” con protagonista Alberto Sordi. Ma la carriera di Stagno era iniziata molto prima, alla radio, precisamente tre anni dopo essersi iscritto alla Facoltà di Medicina, nel 1949.

Nel 1954 vinse il concorso per telecronisti e l’anno dopo il direttore Vittorio Veltroni, papà di Walter, lo chiamò per entrare a far parte della squadra del Telegiornale del Canale Nazionale. Le prime telecronache di Stagno furono tutti eventi importanti: iniziò con il commentare i giochi olimpici del ’56 per poi passare ai grandi appuntamenti politici ed istituzionali che riguardavano anche la presenza di molti Capi di Stato, da Papa Giovanni XXIII a Kennedy, da Nehru a Eisenhower.

Mister Moonlight, l’Apollo 11 e il battibecco con Ruggero Orlando

L’approccio con una telecronaca spaziale risale al 1961, quando fu chiamato a commentare il primo volo dell’astronauta sovietico Jurij Gagarin intorno alla Terra. “Un evento per me epocale, sia umanamente e che professionalmente – ha raccontato il popolare giornalista – dovendo gestire 27 ore di diretta non stop. Ricordo che ad un certo punto sul monitor sparirono le immagini ed io dovetti improvvisare quanto stava accadendo ricordando a memoria le procedure che gli astronauti erano chiamati ad effettuare. Dopo aver finito la telecronaca appresi che ero piaciuto ai dirigenti Rai e che avrebbero voluto affidarmi tutte le telecronache relative a lanci e sonde spaziali”.
Nel 1966, alla vigilia del Programma Apollo, Stagno venne inviato negli Stati Uniti per un viaggio di studio e di aggiornamento: fu così che conobbe gli artefici principali della futura conquista della Luna e poté vedere nascere le macchine che avrebbero portato l’uomo sul satellite.

Così il 20 luglio 1969 Tito Stagno fu protagonista dell’indimenticabile diretta televisiva, una “veglia” entrata nell’immaginario collettivo di almeno tre generazioni di italiani, per raccontare l’allunaggio dell’Apollo 11. Si ritrovò a commentare con Ruggero Orlando, leggendario corrispondente Rai da “Nuova York”, come amava dire l’interessato, in collegamento da Houston uno degli eventi che segnerà per sempre la storia del mondo e della televisione internazionale.

I due giornalisti durante la diretta ebbero anche un battibecco perché non si trovarono d’accordo sul momento preciso dell’allunaggio. Per molti anni si è discusso su quel fraintendimento: da analisi successive delle registrazioni è emerso che Stagno annunciò l’allunaggio con 56 secondi di anticipo e Orlando con circa 10 secondi di ritardo. In seguito Stagno ebbe incarichi importanti e fece incontri incredibili, compresi quelli con i tre astronauti andati sulla Luna, Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins, con cui strinse anche un bellissimo rapporto di amicizia.

“Chi non crede allo sbarco? Ci sono andati, ecco perché”

“Certamente torneremo sulla Luna: io credo che per primi ci arriveranno i cinesi, perché sono molto avanti, stanno mandando anche sulla faccia nascosta della Luna alcune sonde, e credo che abbia proprio l’idea di creare una colonia”. Così Tito Stagno, il giornalista Rai che raccontò in diretta tv l’allunaggio del 20 luglio 1969, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche prima del Covid, intervenendo al Wired Next Fest di Firenze il 28 settembre 2019.
“Per quanto riguarda Marte sono assolutamente pessimista – disse l’89enne telecronista – è un viaggio di 7 mesi, non vedo né il veicolo capace di fare questo viaggio, né l’equipaggio che possa sopportare un viaggio del genere. E se non ci sono i marziani che dico? Mettiamo che mi salti in testa di dire ‘forse ci sono i marzianì, vuoi vedere che non salta fuori Ruggero Orlando che mi dice ‘Tito , guarda bene, qui non c’è nessuno!'”.

A proposito di chi non crede allo sbarco sulla Luna, Stagno aveva osservato che “c’è molta gente che non crede a nessuna conquista dell’uomo, non guarda avanti. Sono pochissimi, oggi di più magari perché la luna è distante: però la verità è una, sulla Luna ci sono andati, e ci sono andati perché sono stati fotografati i due escursionisti della luna, Armstrong e Aldrin, sono stati fotografati da una sonda russa, il Lunik 15, che sorvolava il Mare della tranquillità”.

1 Febbraio 2022
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