David di Donatello
2:43 pm, 31 Gennaio 22 calendario
3 minuti di lettura lettura

David di Donatello, 10 in gara per il miglior docufilm

Di: Redazione Metronews
Ennio
condividi

Giuseppe Tornatore con il suo docufilm “Ennio” su Ennio Morricone e Marco Bellocchio con il suo “Marx può aspettare” sono tra le dieci opere (selezionate tra 160) che concorreranno al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2022 per il miglior documentario. La decina è stata appena annunciata da Piera Detassis, Presidente e direttore artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello in accordo con il consiglio direttivo.

La commissione per i documentari con le opere di Tornatore e di Bellocchio ha scelto “Atlantide” di Yuri Ancarani. “Dal pianeta degli umani” di Giovanni Cioni, “Futura” di Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher. E, ancora, “Il palazzo” di Federica Di Giacomo, “La macchina delle immagini di Alfredo C.”, di Roland Sejko. “Los Zuluagas” di Flavia Montini. “Onde radicali” di Gianfranco Pannone e “Rue Garibaldi” di Federico Francioni.

La selezione della Giuria dei David di Donatello

La Giuria dell’Accademia voterà una prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio. Poi decreterà poi il vincitore del David per il miglior docu intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, pioniera del cinema italiano.

«Questa selezione – fa sapere la Commissione – nasce dalla visione di 160 opere, dieci in più di quelle presentate per il David 2021, già in crescita di 50 titoli rispetto al 2020. È la conferma di un sempre maggiore interesse per i Premi David di Donatello e della costante crescita della produzione documentaria, anche in periodo di pandemia».

«È stato dunque ancora più difficile arrivare a una selezione – continua la nota della Commissione – di soli dieci titoli. In questi abbiamo comunque individuato le diverse anime del cinema documentario, riflesso della vivacità di autori che interpretano il cinema del reale nelle forme più differenti. Dieci film che rispecchiano a nostro avviso la molteplicità della produzione documentaristica nazionale. E rappresentano un buon equilibrio generazionale e di genere, con tre registe in selezione. Uno sguardo che unisce opere al lavoro sugli archivi e sulla storia e la cronaca del Paese ad altre di taglio più autobiografico. Con percorsi meno convenzionali, a volte persino urticanti, su una contemporaneità sempre più complessa. Film-documentari accomunati tutti dalla ricerca di un dialogo coinvolgente, appassionato, anche provocatorio, con lo spettatore»

31 Gennaio 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo