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3:58 pm, 27 Gennaio 22 calendario
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Restano in carcere i tre rapper arrestati per rapina

Di: Redazione Metronews
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Niente libertà per il rapper 20enne Baby Gang (alias Zaccaria Mouhib), arrestato il 20 gennaio in un’inchiesta su una serie di rapine, che ha portato ai domiciliari anche altri due suoi colleghi, Neima Ezza (Amine Ez Zaaraoui) e Samy (Samuel Matthew Dhahri). Lo ha deciso oggi il gip Manuela Scudieri, respingendo l’istanza di revoca della misura cautelare avanzata dalla difesa al termine dell’interrogatorio di sabato scorso.

Davanti al gip il rapper Baby Gang aveva negato di aver commesso la rapina a Vignate, nel Milanese, che gli viene contestata e aveva detto «di aver cambiato vita» e di vivere «di musica», grazie ai contratti discografici sottoscritti con una major. Quella sera del 12 luglio scorso, infatti, ha chiarito Mouhib, era in viaggio in autostrada verso Rimini. E dai dati sulle celle telefoniche agli atti dell’indagine, secondo la difesa, si evince solo che lui era a Vignate alle 13.38 e dunque «ben 7 ore prima della rapina» ai danni di un ragazzo. Per il gip, invece, «la versione offerta dall’indagato allo stato non appare suffragata da riscontri» e c’è «un elevato rischio di recidiva». Da qui la decisione di tenerlo a San Vittore, negando anche i domiciliari. La difesa ricorrerà al Riesame.

Domiciliari confermati anche per Neima Ezza. Anche lui aveva negato di aver commesso le rapine contestate, così come il 19enne Samy, difeso dal legale Robert Ranieli. In particolare, la difesa di Neima Ezza ha prodotto foto e video tratte dal suo profilo Instagram che proverebbero che il 20enne «non era sul luogo delle due rapine» che gli vengono contestate. Inoltre agli atti, aveva fatto notare la difesa di Neima, ci sono solo i riconoscimenti delle vittime «non validi» perché effettuati «praticamente solo con le foto degli indagati». Non aveva invece presentato istanza di scarcerazione, anche se ha negato anche lui le accuse, la difesa di Samy (ai domiciliari), col legale Ranieli che punta a depositare i tabulati e i dati delle sue “storie” postate sui social per dimostrare che non era sul luogo dei due “colpi” che gli vengono attribuiti.

27 Gennaio 2022
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