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7:15 pm, 27 Gennaio 22 calendario
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Ad Anagni la produzione per l’Europa del vaccino booster

Di: Redazione Metronews
Anagni
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Lo stabilimento Sanofi di Anagni, in provincia di Frosinone, produrrà il vaccino booster a base di proteine che sarà distribuito in tutta Europa. Una buona notizia per la lotta al Covid e per il ruolo dell’Italia in questa battaglia.

Ad Anagni la produzione per l’Europa del vaccino booster

«Secondo i ricercatori che ci hanno intensamente lavorato sarà efficace anche per contrastare la variante sudafricana del virus», ha spiegato il presidente del Consorzio industriale del Lazio, Francesco De Angelis, aggiungendo: «Parliamo di una produzione oramai in fase avanzata e che si ipotizza potrebbe essere disponibile per l’utenza già a partire dal prossimo periodo primaverile».

«Dopo la Catalent, che ha da tempo avviato il processo di infialamento per Astrazeneca, un’altra grande azienda dell’agglomerato industriale di Anagni diventa protagonista nel contrasto al Coronavirus», spiega De Angelis.

«Il settore chimico-farmaceutico si conferma un’eccellenza dell’intera regione su cui il Consorzio Industriale del Lazio ha intenzione di puntare molto, anche grazie alla nuova mission che lo rende anzitutto organismo intermedio di gestione dei fondi europei e del Pnrr», ha concluso il presidente del Consorzio industriale del Lazio.

Vaccini ai bambini dai 5 agli 11 anni: apre l’hub al Parco della Musica

Oggi il presidente del Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato e il sindaco di oma Roberto Gualtieri hanno inaugurato il nuovo hub vaccinale per i bambini dai 5 agli 11 anni realizzato all’interno dell’auditorium Parco della Musica.

Si tratta di una struttura di 500 metri quadrati che occupa l’area dell’ex serra, opposta all’hub vaccinale dedicato agli adulti. Al suo interno lavorano medici ma anche clown ed educatori, per aiutare i piccoli a vaccinarsi in serenità. La struttura potrà somministrare fino a 600 dosi di vaccino al giorno, con sette postazioni per l’anamnesi e nove box vaccinali.

Durante l’inaugurazione D’Amato ha ricordato che su 145 mila vaccini somministrati ai più piccoli non c’è stata nemmeno una reazione avversa. Inoltre per quanto riguarda la diffusione del virus l’assessore ha sottolineato che nel 95% dei casi si stratta della variante omicron, meno aggressiva, ma con un grado di contagiosità molto alto.

Il bollettino dei contagi: il Lazio non cambia colore

Oggi su 105.335 test effettuati sono stati rilevati nel Lazio 13.467 nuovi contagi da Covid, 1.520 in meno di ieri. A Roma i casi sono 6.692. Si registrano 28 decessi (10 in più rispetto al giorno prima), ma è record di guariti nelle ultime 24 ore: sono 11.961. I ricoveri in ospedale scendono da 2.102 a 2.096, quelli nelle terapie intensive calano da 205 a 203. Il rapporto positivi tamponi è al 12,7%, mentre l’indice rt è a 0,76. Numeri che fanno dichiarare all’assessore D’Amato che il Lazio resterà zona gialla e non passerà a quella arancione.

Troppe minacce ai medici, l’ordine presenta un esposto in procura

I segretari della Federazione italiana dei medici di medicina generale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) di Roma e del Lazio, Pier Luigi Bartoletti e del Lazio Gianni Cirilli, “hanno presentato un esposto in Procura «contro la marea montante di coercizioni e intimidazioni da parte di pazienti no vax nei confronti dei medici di famiglia della Regione».

Sono sempre più frequenti fino a diventare vere e proprie minacce, le richieste al medico di prescrivere il vaccino (cosa peraltro impossibile), o certificare l’esenzione su patologie fuori dalle linee ministeriali, o di assumersi la responsabilità diretta e personale per quanto riguarda eventuali effetti avversi.

Per i due segretari si tratta si «percorsi impossibili e fuori legge, con richieste che vengono avanzate in modo intimidatorio anche attraverso atti di avvocati, mail perentorie, messaggi ripetuti e incalzanti di sms e whatsapp, telefonate ripetute, e non ultime, incursioni negli studi con parole grosse e insulti».

Un mix che sta creando secondo i promotori dell’esposto tensioni negli studi dei medici ormai provati da due anni di pressione pandemica. I comportamenti sempre più violenti degli utenti secondo Bartoletti e Cirilli degenerano in molti casi verso l’interruzione di pubblico servizio.

 

 

27 Gennaio 2022
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