Giornata della Memoria
2:58 pm, 26 Gennaio 22 calendario
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La Giornata della Memoria, tutte le celebrazioni

Di: Redazione Metronews
Campo di concentramento
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La celebrazione ufficiale del Giorno della Memoria si terrà, quest’anno, al ministero dell’Istruzione. La cerimonia si svolgerà domani a partire dalle 11, e sarà trasmessa in diretta su Rai Uno con la partecipazione del ministro Patrizio Bianchi e della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni. L’evento fa parte di un ampio programma con il quale le scuole e il ministero, in collaborazione con l’UCEI (L’unione delle comunità ebraiche italiane), celebrano il Giorno della Memoria, istituito dalla legge 211 del 20 luglio 2000 con l’obiettivo di «ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».

Ragazze e ragazzi delle scuole di tutta Italia parteciperanno a una «staffetta» di approfondimento e conoscenza che si snoderà tra il Campo di concentramento di Fossoli (MO), dove saranno presenti il ministro Bianchi e la Presidente Di Segni, il Binario 1 della Stazione Tiburtina di Roma, luogo di partenza per la deportazione, il Memoriale della Shoah di Milano. Si proseguirà, poi, con la Risiera di San Sabba, usata come campo di concentramento a Trieste, e, infine, con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) di Ferrara, dove Bianchi interverrà, a conclusione della giornata. In ogni tappa saranno presenti rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e dell’UCEI e ci sarà spazio per le testimonianze di superstiti come Sami Modiano, Edith Bruck, Andra e Tatiana Bucci, Gilberto Salmoni, e di familiari di sopravvissuti, come Gadi Schonheit e Armando Menachem Chaim. Sarà possibile partecipare e unirsi al Viaggio diffuso della Memoria, seguendo la diretta attraverso il link https://youtu.be/BRvxponKysA. Sui social il racconto sarà accompagnato dall’hashtag #ViaggiodellaMemoria.

Sempre domani, il Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico deporranno una corona di fiori in Largo 16 ottobre 1943, luogo simbolo della deportazione degli ebrei romani verso i campi di sterminio. Accoglieranno le autorità il presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni.

L’Italia ha anticipato di 5 anni l’Onu

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunitasi il 1° novembre 2005, ha proclamato ufficialmente, in occasione dei 60 anni dalla liberazione dei campi di concentramento, il 27 gennaio Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto. In questo l’Italia ha anticipato di 5 anni la risoluzione dell’ONU, insieme a numerosi altri paesi che avevano istituito giornate commemorative nazionali per il 27 gennaio, come la Germania (1996) o il Regno Unito dal (2001).

La trans più anziana d’Italia tra gli ultimi sopravvissuti ai campi di concentramento

La trans più anziana d'Italia
La trans più anziana d’Italia

Il Giorno della Memoria è anche la memoria di Lucy Salani che con i suoi 98 anni è la trans più anziana d’Italia, forse d’Europa. Ma è anche una degli ultimi sopravvissuti ai campi di concentramento ancora in vita perché, quando ancora si chiamava Luciano, per sei mesi fu rinchiusa nel lager di Dachau. Non come omosessuale, sebbene così si dichiarasse allora, ma come disertore dell’esercito tedesco al quale aveva aderito dopo l’8 settembre del ’43.

Lucy ricorda lucidamente la sua esperienza a Dachau. “Quello che ho visto nel campo è stato spaventoso. L’Inferno di Dante a confronto è una passeggiata. Impiccàti. Gente che moriva per la strada. Persone che erano solo pelle e ossa. Facevano gli esperimenti. Bruciavano i morti e c’era chi era ancora vivo, che si muoveva fra le fiamme. Terribile, terribile. La mattina quando ti alzavi e guardavi la recinzione elettrificata, trovavi un mucchio di ragazzi attaccati. Avevano provato a scappare durante la notte. Vedevi le fiammelle uscire dai corpi”, racconta nel documentario ‘C’è un soffio di vita soltanto’, che andrà in onda il 27 gennaio alle 21.15 su Sky Documentaries, girato in gran parte durante la pandemia del Covid-19 dai registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini.

Oggi, a distanza di 70 anni, di fronte all’accostamento dei no vax ai prigionieri nei campi di concentramento non nasconde il suo disappunto: “Queste persone non capiscono che se possono fare pagliacciate del genere è proprio perché esiste la democrazia e le persone hanno diritto di opinione. A loro consiglio di vedere film o interviste con racconti di chi ha vissuto veramente quell’orrore. È l’ignoranza che genera queste situazioni”.

Nella sua lunga esistenza, Lucy Salani ha vissuto molteplici vite: è stata soldato, ma anche ballerina e tappezziera. Nei momenti “più difficili” si è dovuta prostituire. Ma è stata anche una mamma: il suo ricordo più bello, infatti, è quello di “Patrizia, la mia figlia adottiva. Una ragazza che è venuta a vivere a casa mia dopo aver perso entrambi i genitori. Per lei ero come sua madre e io la consideravo una figlia, purtroppo se ne è andata troppo presto. Avevamo costruito una famiglia, una vera famiglia”.

Oggi Lucy vive a Bologna. E, guardandosi indietro, sottolinea: “Io non voglio passare alla storia. Vorrei solo che le persone come me non debbano vivere quello che ho vissuto io. Poi se la mia storia può aiutare qualcuno a lottare per la propria identità, non può che farmi piacere”.

26 Gennaio 2022 ( modificato il 27 Gennaio 2022 | 23:21 )
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