Covid
4:06 pm, 26 Gennaio 22 calendario
7 minuti di lettura lettura

Covid: ipotesi proroga del green pass per chi ha il booster

Di: Redazione Metronews
Green pass
condividi

Tra le ipotesi sul tavolo del Governo c’è la proroga della durata del Green pass per chi ha fatto la terza dose di vaccino anti-Covid. IGreen pass potrebbe avere una durata illimitata. È questo l’orientamento che sta prendendo corpo nel governo, in attesa di una decisione in arrivo dopo l’elezione del presidente della Repubblica. Il tema è però già sul tavolo perché tra tre mesi inizieranno a scadere i certificati verdi dei primi ad aver effettuato il booster ad ottobre e, inoltre, non esistono al momento pareri di Ema Aifa sulla quarta dose.

Fino a quanto le due agenzie del farmaco, quella europea e quella italiana, non si esprimeranno gli attuali Green pass da vaccino continueranno a essere validi.

La questione del Green pass senza più limiti temporali finirà sul tavolo, con ogni probabilità, insieme alla discussione legata al cambiamento di regole chiesto dalle Regioni attraverso il documento inviato martedì al ministro della Salute Roberto Speranza. I governatori hanno richiesto, in particolare, un alleggerimento delle quarantene scolastiche, la distinzione tra ricoverati ‘per’ e ‘con’ Covid e il superamento del sistema a colori.

Sul tavolo anche la proroga  dello Stato di emergenza per il covid: la parola degli esperti

In questa fase dell’epidemia di coronavirus, l’Italia potrà abbandonare lo Stato di emergenza Covid, in scadenza il 31 marzo, e non prolungarlo più o servirà una proroga?

“Decidere ora se togliere lo stato di emergenza” per Covid-19 “mi pare un po’ presto – commenta Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) – A caldo direi che sarebbe meglio prorogarlo fino all’estate, ma si può anche verificare l’andamento epidemiologico e decidere a ridosso della scadenza. Dobbiamo essere cauti e non fare passi troppo lunghi che potrebbero inficiare quanto di buono fatto fino ad oggi”.

“Se la situazione” epidemiologica “continuerà ad essere questa, abbiamo avuto un inverno senza i contorni di una vera emergenza, almeno a livello ospedaliero, ed è arrivato il momento che si esca da questa fase. Abbiamo avuto 26 mesi continui in stato di emergenza, credo che si debba tornare alla normalità dice Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova – Oggi il virus è endemico e dobbiamo imparare sempre di più a conviverci, questo significa anche non continuare a vivere nello stato di emergenza”.

“Per fare cose normali non bisogna dire che serve l’emergenza, il generale Figliuolo può rimanere a gestire la macchina organizzativa senza che ci sia lo stato di emergenza. Ci sono casi, ricoveri, ma il tutto in maniera molto diversa rispetto a un anno fa”, rimarca Bassetti.

Secondo Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, “nelle condizioni attuali”, in questa fase dell’epidemia di Covid-19, “è assolutamente ingiustificato lo stato d’emergenza” che in Italia è stato prorogato a più riprese e scadrà a fine marzo. Per Gismondo “tutto ciò che oggi viene fatto” per contrastare Sars-CoV-2, “in termini di misure più o meno criticabili, potrebbe essere fatto a prescindere dall’emergenza”. “Quando un’emergenza è oltremodo lunga – sottolinea l’esperta – non è più emergenza. E’ uno stato di cose, grave, ma pur sempre uno stato di cose. L’emergenza – precisa – serve per rispondere immediatamente a un problema inaspettato. Oggi invece siamo nella fase della pianificazione” della convivenza con il virus.

“La situazione attuale, con i dati” Covid “in miglioramento, può farci dire oggi che dopo il 31 marzo si potrà abbandonare lo stato di emergenza” osservaMauro Pistello, direttore Unità di Virologia Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore di sanità. “Attenzione – avverte – questo non deve significare interrompere la campagna vaccinale che soprattutto per gli adolescenti deve andare avanti con maggior forza. Ma credo che sia arrivato il momento di andare ad intervenire solo sui sintomatici e lasciare più libertà agli asintomatici vaccinati. Sono sempre ottimista, oggi abbiamo tanti vaccini e possiamo tenere sotto controllo l’epidemia. Sappiamo diagnosticare la malattia e siamo attrezzati anche dal punto di vista clinico”.

26 Gennaio 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo