Quirinale
11:59 am, 24 Gennaio 22 calendario

I mercati e il Quirinale: timore sono le elezioni anticipate

Di: Redazione Metronews
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I mercati guardano alla corsa al Quirinale e puntano allo “status quo”.  Con una propria idea su come andrebbe risolto il ‘rebus’ delle elezioni presidenziali italiane. Per gli investitori, la soluzione ideale sarebbe il mantenimento del ticket attuale, con il tandem Sergio Mattarella al Colle e Mario Draghi a Palazzo Chigi. I due statisti garantiscono una rodata stabilità politica, economica e finanziaria. Si tratta però di uno “status quo” che al momento appare irrealizzabile, con Mattarella che ha fatto sapere a più riprese di non essere disponibile per un secondo mandato.

I mercati e lo “status quo”

A fare davvero paura agli investitori è un’eventuale crisi politica e la conseguente ipotesi di elezioni anticipate. «Il nostro scenario base – affermano ad esempio gli analisti di Morgan Stanley – è che il primo ministro Draghi rimanga nel suo ruolo attuale e che la forte performance economica dell’Italia, guidata dal Recovery Fund continui. Se Draghi si dimette, vediamo un aumento del rischio di elezioni anticipate con alcuni obiettivi del Recovery Fund eventualmente posticipati e il finanziamento dell’Ue ritardato».

Tuttavia c’è un’altra strada che questa corsa al Quirinale potrebbe prendere e che, tutto sommato, non dispiacerebbe ai mercati. Dietro le quinte in molti pensano, che, in caso di voto negativo per Draghi al Quirinale, per salvare il governo, l’unica soluzione possibile sarebbe quella di richiamare Mattarella e costringerlo a restare al Colle. Fantapolitica? In questo momento un esito del genere appare remoto, tuttavia per i mercati il mantenimento del ticket Draghi-Mattarella sarebbe la soluzione ideale. Gli investitori, insomma, sono per ora propensi a restare a guardare ma lo faranno da spettatori interessati, facendo pesare la propria presenza, non coi voti ma con lo spread non appena la situazione dovesse incanalarsi lungo strade a loro sgradite. 

Il timore è che il trasloco di Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale possa mettere in crisi l’attuale maggioranza con il rischio di andare a votare con un anno di anticipo. Ipotesi che tutti, o quasi, anche in Parlamento, vogliono scongiurare, visto che la prossima legislatura conterà 230 deputati e 115 senatori in meno e che, dunque, la gran parte degli attuali parlamentari non verrebbe più rieletta. I mercati puntano sulla continuità dell’attuale esecutivo. 

Lo spread (per ora) non sale

«Gli spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi a 10 anni si sono ampliati in vista del voto di questa settimana, ma non in modo enorme, un possibile segno che i mercati traggono conforto dalla convinzione che Draghi non uscirà dalla scena politica. Draghi, che ha assunto l’incarico come parte di un governo provvisorio nel febbraio 2021, quando il Paese era in un vicolo cieco politico, potrebbe scommettere che le sue possibilità di cementare la sua eredità siano migliori se passa da Palazzo Chigi al Quirinale, che ha un mandato di sette anni. Se rimane nel suo attuale lavoro, rischia di essere trascinato nel pantano delle lotte intestine politiche, come successe a Mario Monti, un altro rispettato tecnocrate». Lo scrive Bloomberg Businessweek in un’analisi sull’Italia e sul voto per il Quirinale.

Financial Times: il dilemma Draghi

Il dilemma Draghi: rischio turbolenze per le elezioni presidenziali”. E’ il titolo di una lunga analisi del Financial Times sulle elezioni al Quirinale. “Il voto per un nuovo Capo di Stato potrebbe indebolire il governo e danneggiare le prospettive di riforma economica”, scrive la testata britannica. “Draghi ha presentato ai politici italiani un dilemma: se mantenere il più celebre tecnocrate del loro Paese come primo ministro o eleggerlo come presidente della Repubblica, innescando potenzialmente una crisi paralizzante per un successore”, spiega Ft.

 

24 Gennaio 2022
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