Baglioni: «È stata dura stare lontano dalla musica»
Si apre questa sera al Teatro dell’Opera di Roma il nuovo tour di Claudio Baglioni Dodici note solo. Nel pre concerto, il cantautore romano ha spaziato dalla musica alla politica sedendosi davanti ai giornalisti come fa un maestro con i suoi alunni.
Baglioni: «È stata dura stare lontano dalla musica»
«È un’emozione diversa dal solito, perché è un tipo di concerto che faccio ogni tanto. Ogni dozzina d’anni mi capita di fare un’esibizione da solo, un recital. Da una parte c’è da vincere una lunga inattività, dall’altra devo riappropriarmi della manualità e della concentrazione necessarie». Così Claudio Baglioni presenta in anteprima il suo ritorno live, al Teatro dell’Opera di Roma col suo Dodici note Solo. Un viaggio emozionale per voce, pianoforte e altri strumenti, tra i brani più preziosi dell’immenso repertorio del cantautore romano. Un racconto in tour sui palchi di 60 teatri fra i più prestigiosi d’Italia (www.friendsandpartners.it).
«Ho preso un pianoforte – spiega Baglioni – e l’ho diviso in 3 tastiere: una è un piano digitale-acustico, le altre sono tastiere che si avvalgono di un’effettistica. Cerco di portare da solo un’orchestrazione fatta quasi di stati d’animo, riverberazioni lontane e anche presenti all’orecchio degli ascoltatori. Questo format precederà il Dodici note tutti, quindi con una grande orchestra, un coro lirico, la mia band e altri solisti».
Un palco unico… diviso in tre
«Ho composto il palco anche in una dimensione spazio-temporale. I 3 strumenti, oltre a rappresentare un tipo di sonorità differente, segnano i momenti di un’esistenza: passato, presente e l’ipotetico futuro. Ci sono dei pezzi – continua l’artista – che rimangono in un calendario distante, altri che hanno avuto il passaporto del tempo e sono di nuovo attuali, mentre altri sono molto meno usuali nei miei repertori. Per coloro che vedranno questo concerto ci saranno delle sorprese evidenti…».
E a proposito del rapporto con la sua arte Claudio ammette: «Stare lontano dalla musica, che all’inizio per me era un modo per non passare inosservato e cercare un riscatto nella vita, e l’attenzione dei miei coetanei, è stato difficile e oggi mi manca tanto. Mi è mancato il palcoscenico, ho fatto diverse cose, a partire dall’Opera, poi questa tournée, dai maggiori teatri. Sono tutti debutti, è una scelta, non ci sono repliche: proprio perché questo contatto diretto, fisico e intimo con la musica è un bisogno autentico».
«Scegliere i brani: scelta dolorosa»
«Eurovision? Non sono deluso»
A maggio durante la presentazione dell’evento In questa storia che è la mia, girato proprio al Teatro dell’Opera, Baglioni si candidò come organizzatore dell’Eurovision Song Contest di quest’anno. Non se ne è fatto più nulla. È di oggi la notizia cha a condurlo saranno Laura Pausini e Alessandro Cattelan. Ma Claudio non se la prende. «Non sono affatto deluso; è vero, ebbi l’idea sull’onda dell’entusiasmo della vittoria dei Måneskin di “candidarmi” ma guardando il presente non avrei neanche avuto il tempo. Così come non riuscirò a vedere il festival di Sanremo. Sarò impegnato quasi tutte le sere, cercherò di leggere qualcosa».
«Elezioni? Niente derby, basta liti!»
Baglioni parla anche dell’elezione del presidente della Repubblica anche se non fa nomi. «Mi auguro, visti i tempi, che ci sia un allentamento dei derby, basta lotte tra guelfi e ghibellini. Spero che i politici non facciano anche di questa materia l’ennesimo sondaggio per chi è più potente». Sempre da Roma, il 3 giugno, partirà il tour estivo, a lungo spostato per il Covid, che porterà sul palco anche solisti, orchestra e coro: 12 date alle Terme di Caracalla, poi Teatro Greco di Siracusa e Arena di Verona. «L’idea era nata quattro anni fa quando avevo pensato di voler essere io a dare il colpo di gong finale piuttosto che aspettare l’arbitro».
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