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5:20 pm, 23 Gennaio 22 calendario

Quirinale, per il Centrosinistra possibile scheda bianca

Di: Redazione Metronews
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Il Centrosinistra dovrebbe votare scheda bianca domani alle prime votazioni per il Quirinale. Lo spiegano fonti parlamentari, dopo il vertice tra Letta, Conte e Speranza di stamattina alla Camera. Una decisione definitiva, legata anche alle scelte del Centrodestra, verrà presa domani mattina alla nuove riunione delle delegazioni di Pd, M5s e Leu.

“Molto probabile domani scheda bianca, per dare un segno di disponibilità e apertura all’interlocuzione, pur nella durezza della nostra condanna di quanto avvenuto ieri nel Centrodestra”, ha confermato Enrico Letta all’assemblea dei grandi elettori Pd.

La scheda bianca e l’ipotesi Riccardi

L’ipotesi per il Centrosinistra era anche indicare un candidato per la prima votazione. Il nome è Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio, avanzato dal M5S, che non sarebbe stato propriamente un candidato di bandiera ma una personalità di alto profilo, non istituzionale ma civico. Sul nome del fondatore di Sant’Egidio, avanzato dal M5S, ci sarebbe stata una sostanziale convergenza in ambienti del Pd e anche da parte di Leu.

«Il mio profilo ideale è Andrea Riccardi ha poi detto Enrico Letta – Per quello che rappresenta, per ciò che fa, per esperienza istituzionale. E’ l’unico italiano che ha ottenuto il Premio Carlo Magno, maggiore riconoscimento europeo».

Ma «Andrea Riccardi non ha nessun possibilità di fare il Presidente della Repubblica – ha detto subito Matteo Renzi, pur riconoscendo il profilo di livello del nome cui stava pensando il centrosinistra per l’elezione del Presidente della Repubblica  – I M5S lo vogliono come candidato di bandiera per stare sui giornali ma qui il punto è chi fa il presidente, non il candidato di bandiera».

Andrea “Riccardi è una persona stimabilissima, ha un profilo alto ma non credo possa racimolare i voti che servono” per essere eletto al Colle, dice il governatore ligure Giovanni Toti, cofondatore di Coraggio Italia, arrivando a Montecitorio.

Renzi e Casini

Casini? «Casini, come quasi tutti gli ex presidenti di Camera o Senato, di solito, per tradizione, sono un po’ più forti quando c’è l’elezione del Presidente della Repubblica». Matteo Renzi non si sbilancia sui nomi nella corsa al Colle, ma analizza le consuetudini che ne portano alcuni in evidenza come potenziali candidati. «Ci sono loro – dice ancora parlando degli ex presidente delle Camere – ci sono personalità della Corte costituzionale, della società civile, c’è poi la possibilità che vada Draghi, e i nomi che saranno messi sul tavolo da centrodestra e centrosinistra». «Casini – aggiunge – ha fatto bene il presidente della Camera, oggi viene fuori il suo nome come una delle ipotesi cui si pensa, ma se partono quelli del centrodestra che dicono no a Casini e quelli del centrosinistra che rispondono no a Casellati…». Meglio stare al profilo del prossimo inquilino del Colle: «Filoatlantico e filoeuropeo», ribadisce l’ex presidente del Consiglio.

«La destra ha più numeri, ma serve un’operazione politica per arrivare a quota 505. In Parlamento non conta la matematica ma la politica. Se la destra saprà coinvolgere lo vedremo. Al momento, a ora, direi di no».  In sostanza, «se destra e sinistra trovano la possibilità di convergere, il prossimo Presidente della Repubblica sarà davvero di tutti. E secondo me ci sono le condizioni per una soluzione che vedrà la politica rilegittimata».

Calenda: “Meglio Cartabia”

“Pd-M5S ragionano su Riccardì; Renzi ragiona su Casini; la destra, dopo il ritiro di Berlusconi, non ragiona. Eppure c’è una figura perfetta per il ruolo di presidente della Repubblica. E’ stata Presidente della Corte ed è Ministro della giustizia; è persona equilibrata e sopra le parti: Marta Cartabia», dice su twitter il leader di Azione, Carlo Calenda. «Non bisogna scegliere una persona solo perché donna, ma non prendere in considerazione una donna con un cursus honorum perfetto è un grave errore. Non perdiamo l’occasione di dimostrare che in Italia una donna capace può arrivare al vertice delle istituzioni. Se non ora quando?!».

23 Gennaio 2022
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