Green pass, ecco negozi e attività dove non servirà
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il decreto relativo alle nuove norme sull’uso del Green pass nei negozi.
Non è richiesto il possesso della certificazione verde per esigenze alimentari e di prima necessità per “esigenze di salute, per le quali è sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici” e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie veterinarie, per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura, anche per gli accompagnatori, per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice.
Green pass, il decreto
Inoltre non servirà il Green pass per esigenze di sicurezza, “per le quali è consentito l’accesso agli uffici aperti al pubblico delle Forze di polizia e delle polizie locali, allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili, nonché quelle di prevenzione e repressione degli illeciti”, per “esigenze di giustizia, per le quali è consentito l’accesso agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunzie da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata”.
L’elenco completo
Dal 1 febbraio dunque non servirà esibire il Green pass:
per le esigenze alimentari e di prima necessità (supermercati), per quelle sanitarie (farmacie e parafarmacie) nè per i luoghi legati alla sicurezza e alla giustizia (le caserme per presentare una denuncia, per esempio). Ma la certificazione verde dovrà essere esibita in tutti gli altri esercizi commerciali: dai tabaccai, alle banche agli uffici postali.
Secondo il Dpcm “nell’attuale contesto emergenziale possono essere ritenute esigenze essenziali e primarie della persona, da garantire anche senza il possesso di una delle certificazioni verdi” “solamente quelle di carattere alimentare e prima necessità, sanitario, veterinario, di giustizia e di sicurezza personale”.
Dunque sarà consentito l’accesso senza green pass negli ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari. Così come negli “uffici aperti al pubblico delle Forze di polizia e delle polizie locali, allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili, nonché quelle di prevenzione e repressione degli illeciti”.
Inoltre si potrà entrare senza certificazione negli “uffici giudiziari e negli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunzie da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata”.
Non servirà la certificazione verde inoltre per il commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica), nè per i negozi di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati, così come per quelli di materiale per ottica.
Infine il green pass non dovrà essere esibito per il commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, nei negozi di prodotti surgelati, di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati, per il commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati e commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari.
Sette regioni a rischio alto
“Sono 7 le Regioni/Province autonome classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati”: è quanto emerge dai dati della cabina di regia ministero-Iss per il monitoraggio settimanale. Undici Regioni/Province autonome risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, cinque sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto e tre sono classificate a rischio basso. Infine, 15 Regioni/Province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza. Tre Regioni/Province autonome riportano molteplici allerte di resilienza.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile mentre sale quello nelle aree mediche. “Stabile il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 17,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 gennaio) vs 17,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio). Il tasso di occupazione – spiega l’Iss – in aree mediche a livello nazionale sale al 31,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 gennaio) vs il 27,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio).
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