Covid, morto l’attore Camillo Milli
Se ne va uno dei protagonisti della commedia all’italiana anni ’80: Camillo Milli si è spento a 91 anni a Genova dove viveva. Era ricoverato in una clinica per i postumi del covid. Pochi giorni fa era venuta a mancare la moglie.
Addio a Camillo Milli
Nato a Milano l’1 agosto 1929 da Giovanni Battista Migliori, avvocato e in seguito deputato della Democrazia Cristiana e Giuseppina Rossi, torinese, Milli si forma sotto la direzione di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano, dove debutta nel 1951. Negli anni ’60 e ’70, al Teatro Stabile di Genova, è diretto più volte da Luigi Squarzina, specializzandosi nel repertorio di Carlo Goldoni. Lavora anche accanto a Dario Fo, sia in teatro che nella trasposizione televisiva delle sue commedie, come La signora è da buttare e Parliamo di donne.
Cinema e tv
In televisione inizia a recitare dagli anni Sessanta: è maggiormente conosciuto per il ruolo di Ugo Monti nella soap opera CentoVetrine ma anche in fiction come I promessi sposi (1989) e Padre Pio di Carlo Carlei (2000) e Un medico in famiglia. Nel 2002 l’attore mostra anche la sua vena drammatica nell’interpretare Licio Gelli in nei Banchieri di Dio. Prende anche parte al famoso spot di Carosello della China Martini, insieme ad Ernesto Calindri. La sua ultima partecipazione risale al film di Alessandro Siani Si accettano miracoli del 2015.
Sul grande schermo ha debuttato nel 1955 con Ragazze d’oggi di Luigi Zampa. Ha affiancato attori come Alberto Sordi ne Il marchese del Grillo di Mario Monicelli, in ruolo di prelato ha lavorato anche nel film In Nome del Papa re di Luigi Magni, con Paolo Villaggio in Fantozzi contro tutti di Neri Parenti e con Lino Banfi in L’allenatore nel pallone, di Sergio Martino.
L’allenatore nel pallone
Nel film con Banfi Camillo_Milli è Bortolotti, il presidente della squadra di calcio della Longobarda che blandisce con queste parole il Mister Oronzo Canà: «Ma lo sa che noi attraverso le cessioni di Falchetti e Mengoni riusciamo ad avere la metà di Giordano? Da girare all’Udinese per un quarto di Zico e tre quarti di Edinho (…) Sono riuscito ad avere i tre quarti di Gentile e i sette ottavi di Collovati, più la metà di Mike Bongiorno. In conclusione, noi abbiamo ottenuto la comproprietà di Maradona in cambio di Falchetti e Mengoni».
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