Faida tra rapper e narcoboss dietro la sparatoria a San Siro

Potrebbe esserci una faida tra rapper dietro la  una sparatoria in piazza Monte Falterona, nel quartiere San Siro a Milano, nella quale è rimasto ferito un egiziano di 26 anni lo scorso 8 gennaio, per «questioni legate all’ottenimento di contratti musicali» con una major discografica.

Gruppi rivali di rapper

Lo si legge, sulla base di un’intercettazione telefonica, nell’ordinanza di custodia in carcere, firmata dalla gip milanese Chiara Valori, a carico di Carlo Testa, pregiudicato di primo piano per traffico di stupefacenti, fermato tre giorni fa per tentato omicidio nell’inchiesta con al centro una faida tra gruppi  in un contesto anche di contrasti nello spaccio di droga. L’episodio è uno di quelli, assieme alle violenze sessuali in piazza Duomo a Capodanno e all’aggressione venerdì notte di un vigile che è stato anche disarmato in zona Navigli, al centro di polemiche per la sicurezza in città.

Il dissing del rapper contro Testa

Nell’ordinanza vengono riportate intercettazioni in cui a parlare è Islam Abdel Karim, rapper noto col nome di Kappa 24K, che è una delle anime del gruppo Refreel 24K, il quale, scrive il gip, indica «il coinvolgimento di Testa nella sparatoria», ma fornisce anche «una possibile chiave di lettura dell’accaduto»: fa riferimento infatti «alla possibilità che il mandante della spedizione punitiva sia un altro rapper milanese noto nell’ambiente come Rondo da Sosa, per questioni legate all’ottenimento di contratti musicali». A una persona con cui sta parlando, che gli dice “dovrebbero prendere anche il mandante”, ’24K’ replica: «Quel figlio di p….. di Rondo? che è iniziato tutto per colpa sua (…) quella era un’esecuzione, una vera e propria esecuzione, m’hanno cercato di centrare più volte». In un primo tempo sembrava che Testa avesse anche reagito ad un dissing, uno sfottò nella canzone Gangster  in cui viene citato «Testa calda come Carlo Testa/Non fare troppo il gangsta/finisci con tre buchi in testa».