Teatro Milano
11:21 am, 12 Gennaio 22 calendario

La “Leggenda” di Niffoi riletta da Corrado D’Elia

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Dal 14 al 16 gennaio e dal 21 al 23 gennaio, sul palco di AltaLuceTeatro, in Alzaia Naviglio Grande 190 a Milano, salirà Corrado D’Elia per portare in scena La Leggenda Di Rendenta Tiria, una storia dal sapore mistico e antico, omaggio alla Sardegna, alla scrittura di Salvatore Niffoi e alla musica di Maria Sanna. Gli spettacoli andranno in scena il venerdì e il sabato alle 20.30 e la domenica alle 16.30.

Il romanzo di Salvatore Niffoi

D’Elia, in un’intima magia di suoni ed emozioni, “racconterà” le pagine dell’omonimo romanzo di Niffoi da cui l’attore e regista ha estrapolato un assolo che evoca tutte le asperità, la forza, la magia e la travolgente bellezza della Sardegna. Un originale inno alla vita vestito da suggestive sonorità radicate in quella che i sardi chiamano semplicemente “sa Limba” e dalla voce di Marisa Sannia.

Ne è nato così una sorta di Spoon River laico di Barbagia fatto di gesti, sfumature e parole, ma soprattutto uno spettacolo attuale e necessario con la sua carica di vita, di voglia di combattere, di lottare e di credere nel futuro.

La storia di Redenta Tiria

Abacrasta non si trova in nessuna carta geografica, è un paese  immaginario, ma verosimile, situato nel cuore aspro e roccioso della Barbagia. Un luogo meglio noto tra i paesi del circondario come “il paese delle cinghie”: molti fra coloro che vi abitano a un certo punto della loro esistenza sentono il richiamo di una Voce e corrono a impiccarsi. Legano al collo la cinghia e dicono addio alla vita.

Ad Abacrasta non c’è albero che non sia diventato una croce,  finché un giorno arriva Redenta Tiria, “una femmina cieca, con i capelli lucidi come ali di corvo e i piedi scalzi”, e i suicidi cessano. “Sono la figlia del Sole, e sono venuta per portare la luce nel paese delle ombre”. Una figura che porta con sé un senso quasi religioso. Redenta, offre redenzione: ma non in senso trascendentale, perché per lei l’unico riscatto possibile è nella vita stessa, nella “vita ritrovata”, nella speranza, nel “tagliare la lingua alla Voce”. È una “religione” della vita, quella che emerge in filigrana di questa favola cruda e bellissima.

Prenotazione obbligatoria: https://bit.ly/3z0YFz2

www.altaluceteatro.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12 Gennaio 2022
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