Australian Open
5:48 pm, 12 Gennaio 22 calendario
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Il caso Covid si ingarbuglia, Djokovic ora rischia grosso

Di: Redazione Metronews
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TENNIS – Novak “Novax” Djokovic lamenta «la continua disinformazione riguardo le mie attività e gli eventi a cui ho partecipato dopo la mia positività al Covid a dicembre». Ma mentre l’inizio degli Australian Open si avvicina (lunedì il “via”, giovedì invece previsto il sorteggio del main draw a partire dalle 15 locali, le cinque del mattino in Italia), la posizione del 34enne campione serbo si complica e si aggrava. Addirittura rischierebbe una condanna, riportano i media australiani, fino a cinque anni: il quotidiano australiano The Age ha scritto che l”«indagine del Dipartimento degli affari interni sulla star del tennis si è ampliata fino a includere la sua violazione dei requisiti di isolamento in Serbia, le dichiarazioni errate sul suo modulo di iscrizione al viaggio e le incongruenze alla data del suo test Covid. Dopo le ammissioni del tennista serbo su Instagram, gli affari interni stanno ora esaminando la discrepanza tra la data dichiarata e quella ammessa: la pena per aver fornito false prove è una detenzione di cinque anni».

Djokovic in allenamento in Australia (Lapresse)

Le ammissioni di Djokovic

“Nole”, infatti, prima ha ammesso, accusando dell’«errore umano» un membro del suo staff, di aver compilato in modo non veritiero i documenti d’ingresso in Australia (non era vero che non aveva viaggiato nei 14 giorni precedenti: dopo aver trascorso il Natale a Belgrado è andato a Marbella, come documenta un video sui social); poi ha ammesso di aver concesso una intervista al prestigioso quotidiano francese l’Equipe il 18 dicembre, quando già dal giorno prima sapeva di essere positivo. La giustificazione? «Mi sono sentito obbligato ad andare all’intervista con L’Equipe per non lasciare il giornalista arenato, ma ho mantenuto la distanza di sicurezza e la mascherina tutto il tempo, tranne durante le fotografie. Quando sono tornato a casa mi sono isolato e ho riflettuto. Ho commesso un errore di giudizio e ammetto che avrei dovuto rimandare l’appuntamento», ha dichiarato l’atleta in un comunicato.

La palla al ministro Hawke

Djokovic assicura di essersi sottoposto il 16 dicembre a un test per rilevare il Covid-19, di cui ha appreso il risultato il giorno successivo e dopo aver assistito a un evento di tennis giovanile, mentre l’intervista era il 18, per l’appunto. Da parte sua, il governo australiano continua a considerare l’eventuale cancellazione del visto e la successiva espulsione del numero uno del tennis. Djokovic intanto si allena e aspetta. Aule di tribunale (ed eventuale sanzione Atp: perché ci sarebbe anche questa…) a parte, il ministro Hawke deciderà sul suo visto non prima di giovedì: la mole di documenti che i legaliu del campione serbo hanno sottoposto al governo “aussie” merita i più cauti approfondimenti del caso.

12 Gennaio 2022
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