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2:33 pm, 11 Gennaio 22 calendario

Wuhan, due anni fa il primo morto per Covid

Di: Redazione Metronews
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L’11 gennaio 2020, le autorità sanitarie di Wuhan diedero notizia del primo caso di decesso di un paziente di 61 anni ricoverato per una «polmonite anomala» che si stava diffondendo nella città. Il coronavirus aveva colpito, allora, 59 persone (41 delle quali ricoverate in ospedale) e non era ancora uscito dai confini della Cina (il primo caso, in Thailandia, di una turista cinese contagiata è di due giorni dopo) ma si addensavano già i primi dubbi sui numeri provenienti dalla città della Cina interna, che non aggiornava i dati dei contagi da una settimana.

A Wuhan il primo lockdown

Wuhan sarebbe stata la prima città al mondo a subire il lockdown, e sarebbe finita al centro di un scontro geopolitico tra Cina e Stati Uniti per i sospetti di un virus creato in un laboratorio di un istituto di virologia a pochi chilometri dal mercato Huanan, dove venivano venduti animali selvatici vivi, e a cui sono ricollegati i primi contagi dalla malattia che avrebbe assunto il nome di Covid-19. Il dibattito sulle origini del virus è oggi in stallo, dopo il rifiuto di Pechino di un nuovo round di ispezioni da parte degli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che l’anno scorso avevano definito «estremamente improbabile» che il coronavirus Sars-CoV-2, responsabile del Covid-19, potesse essere uscito dal laboratorio di virologia di Wuhan. Oggi, a due anni dalla prima vittima, e dopo l’arrivo dei vaccini, il virus non appare rallentare la sua corsa.

Oltre 510 milioni di contagiati

A livello globale sono oltre 510 milioni i contagiati, e le vittime del Covid-19 sfiorano i 5,5 milioni, secondo i dati della Johns Hopkins University, 840mila delle quali solo negli Stati Uniti. La maggiore parte dei decessi si è verificata lo scorso anno, quando si sono registrati 3,5 milioni di morti, a seguito delle ondate innescate dalle varianti più contagiose del virus (soprattutto la Alfa e la Delta).

A pagare il prezzo più alto in termini di decessi rispetto alla popolazione è, invece, il Perù, unico Paese al mondo ad avere superato la soglia delle seimila di vittime per milione di abitanti. In totale, il Paese andino, 33 milioni di abitanti, conta per 2,37 milioni di contagi e oltre 203mila vittime.

A preoccupare oggi è la variante Omicron, individuata a novembre scorso per la prima volta in Sudafrica, e responsabile del nuovo picco di contagi. Oggi, gli Usa hanno fatto registrare un nuovo record mondiale di contagi giornalieri in un solo Paese, 1,35 milioni secondo calcoli citati dall’agenzia Reuters, e secondo le previsioni dell’Oms, a questi ritmi di diffusione, oltre metà della popolazione europea sarà contagiata nelle prossime sei-otto settimane dalla nuova variante. Proprio nei giorni scorsi la variante Omicron è stata rilevata anche in Cina, a Tianjin, nei primi casi di trasmissione a livello locale.

La metropoli alle porte di Pechino è sotto osservazione, anche se non in lockdown: le autorità hanno vietato gli spostamenti verso la capitale cinese, che tra poche settimane darà il via alla Olimpiadi Invernali tra imponenti misure anti-epidemiche. Per ora il Comitato Organizzatore esclude il ricorso al lockdown nella capitale durante i Giochi, ma la situazione in Cina è tornata a farsi complessa, anche se non più a Wuhan: il 23 dicembre scorso le autorità di Xìan, nella Cina interna hanno deciso di imporre il lockdown ai 13 milioni di abitanti della città nota per l’esercito di terracotta, su un picco di contagi riconducibili alla variante delta. Oggi, invece, è scattato l’isolamento per un’altra città, Anyang, 5 milioni di abitanti nella provincia dello Henan, dopo l’emergere di un focolaio in cui sono presenti casi di variante Omicron.

Dallo scoppio dell’epidemia, la Cina conta poco più di centomila casi di contagio confermati (103.968 all’ultimo aggiornamento della Commissione Nazionale per la Sanità) e il numero di vittime è fermo da un anno a quota 4.636: livelli bassissimi rispetto a quelli di altri Paesi, ma la rigida politica di «contagi zero» della Cina – che oggi ha superato le 2,9 miliardi di somministrazioni di vaccini – ha presentato un conto molto salato all’economia interna e proprio in questi giorni è oggi messa a dura prova dall’alta trasmissibilità della nuova variante.

11 Gennaio 2022
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