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5:51 pm, 11 Gennaio 22 calendario

Misurato l’effetto dello smog sull’aumento di infezioni di Covid 19

Di: Redazione Metronews
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L’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico può aumentare il rischio di infezione da SARS-CoV-2. Il legame smog-infezioni era già saltato fuori fin dall’inizio della pandemia,  per spiegare come mai il coronaviruscolpisse di più in alcuni posti, vedi Lombardia,  piuttosto che in altri adesso trova conferma in una ricerca condotta da Epimed, il Centro di Epidemiologia e medicina preventiva dell’Università dell’Insubria i cui risultati sono pubblicati online sulla rivista Occupational & Environmental Medicine, del gruppo editoriale Bmj. Lo studio, relativo alla popolazione adulta della città di Varese (62.848 persone), seguita nel tempo da inizio pandemia a marzo 2021, segnala un aumento del 5 per cento nel tasso di infezione per incremento di 1 microgrammo/metrocubo di PM2.5, 294 casi in più ogni centomila persone/anno.

Seguiti i cittadini di Varese

«Nel nostro studio – spiega Giovanni Veronesi, professore di statistica medica e primo autore del lavoro – abbiamo seguito prospetticamente nel tempo ogni adulto residente nella città di Varese, l’ottava città più grande della Lombardia, vicino al confine con la Svizzera, dall’inizio del periodo di pandemia (febbraio 2020) fino a marzo 2021». Dopo aver preso in considerazione molte delle caratteristiche cliniche e demografiche che possono aumentare la suscettibilità a SARS-CoV-2 oltre all’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico, i risultati indicano che l’aumento di 1 microgrammo/metro cubo nel livello medio annuo di PM2.5 era associato ad un aumento del 5% dei tassi di infezione, corrispondente a 294 ulteriori casi di positività da Covid-19 per 100mila abitanti/anno. Relazioni simili valgono per altri inquinanti, come PM10, NO e NO2.

Lo smog aumenta le infiammazioni

«E’ noto che l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico – sottolinea il professor Marco Ferrario, autore senior del lavoro – aumenta il rischio di malattie respiratorie e cardiovascolari, attraverso l’infiammazione persistente e compromissione dell’immunità. Presumibilmente, gli stessi percorsi sono coinvolti nel legame tra inquinamento atmosferico ed incremento nei tassi di infezione da Covid-19». E aggiunge: «I nostri risultati da soli non sono in grado di stabilire il nesso di causa-effetto, ma forniscono la prima solida prova empirica in merito al legame finora solo ipotizzato che collega l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico con l’incidenza di Covid-19. Per questo meritano una futura generalizzazione in diversi contesti».

La ricerca prosegue

Il team di ricerca – composto dai professori Giovanni Veronesi, Sara De Matteis, Giuseppe Calori, Nicola Pepe, Marco Ferrario – è quindi già al lavoro per espandere lo studio, estendendolo all’intera provincia di Varese, a tutto l’anno 2021 e comprendendo anche le ospedalizzazioni e i decessi da Covid-19. «D’altro canto – conclude il professor Veronesi – se il futuro di SARS-CoV-2 è quello di diventare endemico nella popolazione, i risultati già oggi indicano che l’infezione è l’ennesima minaccia di salute per persone che già soffrono di maggiori tassi di malattie respiratorie e cardiovascolari legate all’inquinamento. Per questo, è auspicabile che i governi incrementino senza ulteriori attese i loro sforzi per contenere e ridurre i livelli di inquinamento atmosferico, anche come misura di contenimento dell’impatto del Covid-19 sulla salute pubblica». Insomma: meno smog, meno Covid.

 

 

11 Gennaio 2022
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