Covid
2:20 pm, 29 Dicembre 21 calendario

Il Covid nel 2021, dal vaccino a omicron, dal green pass ai medicinali

Di: Osvaldo Baldacci
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Il Covid nel 2021 ha segnato l’anno non meno che il fatidico 2020, pur avendo portato anche segnali di speranza e innovazioni fondamentali a partire dai vaccini. Un anno di alti e bassi di fronte al Covid nel 2021, segnato da entusiasmi forse troppo facili alternati a docce fredde che forse hanno spaventato oltre il dovuto. E seppure è stato l’anno – in Italia – di una campagna di prevenzione senza precedenti e dagli esiti sotto gli occhi di tutti, è anche l’anno di scontri accesi intorno alla scienza e alle misure prese, con una fetta di popolazione che rifiuta di credere a qualsiasi cosa.

Covid nel 2021, gli alti e bassi

Il 2021 è iniziato con grandi speranze e aspettative: la seconda, drammatica ondata aveva lasciato sul terreno quasi 80mila morti in Italia, i casi si erano impennati fino a 40mila al giorno e i decessi alla quota tragica di mille, ma l’immagine della prima infermiera vaccinata allo Spallanzani, insieme alla curva che da fine novembre iniziava finalmente a piegare verso il basso, davano concreti motivi di ottimismo. Ma ora che si avvicina alla sua conclusione, le speranze di inizio anno lasciano spazio a una nuova emergenza. Sars-CoV-2 è tutt’altro che sparito dalla circolazione, anzi rilancia con la variante Omicron, la più contagiosa vista finora, che ha fatto impennare la curva a vette mai raggiunte neanche nel pieno della seconda ondata, anche se apparentemente con un minor rischio di sviluppare forme gravi. I vaccini attualmente disponibili riducono il rischio contagio, ma non lo annullano. E per fortuna abbassano significativamente il rischio di ammalarsi gravemente. Tuttavia, questo non è bastato a convincere tutta la popolazione a vaccinarsi, soprattutto dopo il caos con AstraZeneca e Johnson & Johnson. Tanto che il Governo ha stabilito per alcune categorie l’obbligo vaccinale. Il 2021 è l’anno anche di manifestazioni e tafferugli che hanno visto al centro i movimenti NoVax. Ma è anche l’anno di nuove promesse: le vaccinazioni dei bambini 5-11 anni, la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid e l’approvazione della prima vera pillola capace di contrastare l’azione devastante del virus. Ecco un riepilogo dell’Agi sui temi più importanti sul Covid nel 2021.

Contagi, ricoveri e decessi

Se nel 2021 è cambiato poco sul fronte del numero dei contagi rispetto all’anno precedente, grandissimi passi avanti sono stati fatti sul fronte dell’incidenza dei ricoveri e dei decessi. Basta pensare che a dicembre, prima dell’irruzione di Omicron che ha sparigliato completamente i numeri, il numero dei casi era quasi sovrapponibile a quello dello stesso periodo di un anno fa, ma con solo un quarto dei ricoveri e meno di un settimo dei decessi. A fronte dei 116mila casi registrati quest’anno nella settimana 6-12 dicembre, di poco superiori ai 114mila casi registrati l’anno precedente nello stesso periodo, i ricoveri sono poco più di 7.500 rispetti ai 30.100 dello scorso anno. Le differenze sono evidenti anche sui numeri dei ricoveri in terapia intensiva: circa mille oggi e più di 3.100 lo scorso anno. Grosse differenze che si riflettono sui numeri dei decessi: nella settimana a metà dicembre sono stati registrati un totale di 636, mentre l’anno scorso erano a quota 4.442.

Covid nel 2021, le varianti

Nel corso delle varie ondate pandemiche si sono succedute moltissime mutazioni del virus SARS-CoV-2: alcune sono passate inosservate, altre sono state definite varianti di interesse, altre ancora sono state considerate varianti di preoccupazione. Dalla Beta alla Delta, fino all’Omicron che ora sta diventando la dominante. Fino ad oggi le evidenze scientifiche suggeriscono che queste varianti, pur essendo più contagiose, non sono più pericolose. La grande paura, soprattutto rispetto a Omicron, è che riescano a evadere la protezione immunitaria fornita dai vaccini (e dalla guarigione). I dati parziali vedono omicron in grado di dribblare parzialmente gli anticorpi, il che la rende, insieme alla capacità diffusiva da record, la vera, grande incognita del 2022.

I vaccini

Sono cinque i vaccini attualmente disponibili: Pfizer/Biontech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson, cui si è aggiunto dalla scorsa settimana il Novavax. Ma dopo un inizio deciso con AstraZeneca, poi di fatto sepolto dalle segnalazioni di eventi avversi (per quanto rarissimi) che ne hanno limitato molto l’utilizzo, ora i vaccini «di punta» sono quelli a mRNA, Pfizer e Moderna. Ad oggi quasi il 90 per cento della popolazione over 12 è vaccinata: oltre 47 milioni e 700mila persone hanno ricevuto la prima dose. E da qualche giorno è iniziata la vaccinazione dei bambini 5-11 anni.

Il Green Pass

Lo scorso marzo, in piena crisi pandemica, la Commissione europea ha proposto l’introduzione di un certificato di vaccinazione per contrastare la diffusione del Covid-19, entrato poi in vigore il primo luglio per agevolare gli spostamenti fra i vari stati. In Italia il «certificato verde» è stato introdotto ancora prima e la sua validità è stata estesa gradualmente. Quello «base» si ottiene dopo la vaccinazione o dopo tampone. Si è iniziato a utilizzare per consentire gli spostamento in entrata e uscita dalle zone arancioni o rosse, per andare a trovare gli anziani nelle Rsa, per partecipare a spettacoli, eventi sportivi, concerti, feste. Dal 6 agosto il Green Pass è diventato obbligatorio anche per accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso, e dal primo settembre per i mezzi di trasporto, ma non nei bus urbani. In particolare per: aerei, navi e traghetti. Dal 15 ottobre il Green Pass è diventato obbligatorio anche per accedere al posto di lavoro.

Le manifestazioni no vax e no green pass

Moltissimi italiani hanno vissuto l’introduzione del Green Pass come un obbligo vaccinale «mascherato». Questo ha scatenato non poche polemiche, trasformate poi in manifestazioni. Sono migliaia i sit-in organizzati nelle principali città italiane e non tutti sono stati pacifici. Da Trieste dove sono stati registrati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine fino al caso emblematico dell’attacco alla sede nazionale della Cgil a Roma lo scorso ottobre.

Covid nel 2021, il Super Green Pass

E’ un certificato verde rafforzato, che si ottiene solo se guariti o vaccinati (ma non tamponati), introdotto in zona gialla e arancione dal 29 novembre e dal 6 dicembre fino al 15 gennaio anche in zona bianca. Il nuovo certificato diventa obbligatorio per accedere ad alcuni luoghi della cultura, dello svago e del tempo libero. Più precisamente per entrare in cinema, teatri, stadi e palazzetti dello sport, bar e ristoranti al chiuso, feste, discoteche e cerimonie pubbliche.

La terza dose

Tra fine settembre e inizio ottobre è stata introdotta la terza dose di vaccino. Prima rivolta ai soggetti più fragili, malati e anziani, poi estesa agli operatori sanitari e man mano alle altre fasce d’età. L’obiettivo è quello di consolidare la memoria immunitaria che, stando alle ultime evidenze, cala dopo 6 mesi dalla doppia vaccinazione. I vaccini utilizzati per i richiami sono solo quelli a mRNA, quindi Pfizer e Moderna. Ad oggi la terza dose è stata somministrata a oltre 13.600.000 di persone, ovvero più del 65 per cento della popolazione target.

La vaccinazione ai bambini di 5-11 anni

Il 24 novembre l’Agenzia Europea del Farmaco ha approvato l’indicazione del vaccino Pfizer per i bambini tra 5 e 11 anni, raccomandazione confermata anche dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Per questo dal 15 dicembre è partita la vaccinazione dei più piccoli. Il dosaggio è inferiore rispetto a quello utilizzato negli adulti.

Gli antivirali

Sono stati approvati quest’anno, ma saranno disponibili a partire dal prossimo gennaio. Si tratta delle due pillole anti-Covid, il molnupiravir (Merck) e il paxlovid (Pfizer). Entrambe si sono rivelate in grado di inibire la replicazione virale. Non prevengono l’infezione, ma si sono rivelate in grado di aiutare i pazienti a superare la malattia.

 

29 Dicembre 2021
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