Animali
12:01 pm, 29 Dicembre 21 calendario

Gli animalisti contro i “botti” di Capodanno

Di: Redazione Metronews
condividi

ANIMALI Gli animalisti si mobilitano per limitare i “botti” di Capodanno in tutta Italia. A renderlo noto è l’associazione Gaia Animali & Ambiente in una nota.

“Ogni anno migliaia di animali selvatici che muoiono – si legge – l’anno passato ha fatto notizia il decesso di migliaia di storni a Roma. Ogni anno centinaia di cani e gatti che si smarriscono a causa delle esplosioni, gettando nella disperazione altrettante famiglie. Ogni anno l’accensione di fuochi pirotecnici aggrava ed incrementa l’emissione di inquinanti nell’ambiente, che registra picchi clamorosi e contrasta con tutti i provvedimenti di riduzione delle emissioni di polveri sottili e biossido di azoto”.

Così i legali di Gaia Lex (il centro di azione giuridica dell’associazione – https://gaiaitalia.it/home/), capitanati da Vania Fogagnolo e Erika Del Bianco, stanno lavorando con quelli delle associazioni Leidaa e Oipa a una proposta di legge che limiti l’uso di petardi, botti, razzi e simili, nonché altri artifici pirotecnici, nel rispetto della direttiva 2013/29/UE.

“La letteratura scientifica e numerose rassegne stampa negli anni attestano che l’utilizzo di materiale pirotecnico crea decine di migliaia di situazioni di danno, oltre che alle persone, anche agli animali e all’ambiente”, spiega il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer.

Le polveri inquinanti dei “botti”

Gli esempi sono centinaia. Nella regione Lombardia la Società AMAT ha redatto una relazione con la quale attesta che l’utilizzo dei fuochi d’artificio, fumogeni e simili sono fonte non solo di pericolo per i cittadini e di stress, ma anche di episodi molto intensi di inquinamento da polveri come dimostrato anche dagli studi effettuati da Arpa Lombardia e dall’inventario della stessa Regione relativo alle emissioni atmosferiche.

Il pericolo per gli animali

L’uso di materiale pirotecnico provoca negli animali domestici e nella fauna selvatica reazioni di disorientamento, paura e altri comportamenti incontrollati in quanto il fragore dei botti, oltre ad ingenerare in loro un’evidente reazione di spavento, li porta frequentemente alla fuga e a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento o investimento, determinando situazioni di pericolo per la pubblica incolumità nonché per gli animali stessi.

L’udito degli animali è superiore a quello umano

“L’udito del cane, del gatto e di tanti animali selvatici è molto superiore a quello dell’uomo – spiega Edgar Meyer – Noi abbiamo una finestra uditiva compresa tra le frequenze denominate infrasuoni (al di sotto dei 16 hertz) e quelle denominate ultrasuoni (al di sopra dei 15.000 hertz). Il cane invece percepisce fino a 60.000 hertz e il gatto fino a 70.000. Il cane è in grado di udire frequenze superiori alle 80 mila vibrazioni al secondo, la sua sensibilità uditiva è talmente alta che i botti gli causano un vero e proprio dolore”.

L’appello di Gaia contro i “botti”

C’è l’urgente necessità di adottare misure idonee a garantire l’incolumità pubblica – prosegue la nota di Gaia – , la sicurezza urbana, la protezione degli animali e ad assicurare le necessarie attività di prevenzione, come richiesto da decine di migliaia di cittadini italiani disturbati da questo fenomeno.

“La proposta di legge verrà consegnata a tutte le forze politiche. Vedremo chi avrà la prontezza di farla propria”, dichiara il presidente dell’associazione, Edgar Meyer.

“Il Capodanno e i giorni che lo precedono siano giorni di festa – conclude – ma lo siano davvero. In maniera pacifica. Per tutti: cittadini, ambiente e animali compresi”.

29 Dicembre 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo