Strage di bambini per le armi libere in America
Una strage di bambini, spesso silenziosa ma non meno letale, data talmente per scontata che è capace di arrivare alla cronaca solo quando ci sono sparatorie di massa a scuola. E se gli Stati Uniti non sono certo l’unico Paese dove le armi sono alla portata dei più giovani (anzi, in molti altri luoghi sono addirittura addestrati e incoraggiati all’uso), certi numeri in una democrazia avanzata non possono non lasciare l’amaro in bocca.
Strage di bambini, numeri da ecatombe
Quasi millecinquecento, tra bambini e ragazzi fino a 17 anni, sono morti negli Stati Uniti quest’anno a causa delle armi. Più di quattro al giorno. I bambini da 0 a 11 anni uccisi sono stati 305, quelli feriti 735. Le vittime tra i 12 e i 17 anni sono state 1.194, quelle rimaste ferite 3.311. Numeri, riportati dalla no-profit Gunviolencearchive.org, che confermano le dimensioni della strage silenziosa di giovani, ma che mettono in luce anche l’assenza di una risposta politica all’emergenza sociale.
Armi, la delusione Joe Biden
I movimenti a sostegno del controllo delle armi sono delusi dal mancato attivismo di Joe Biden. La risposta del presidente al recente massacro, avvenuto in una scuola in Michigan, è apparsa pallida. «Biden – commenta a The Hill il vice direttore di ‘March for Our Lives’, Zeenat Yahya – è un amico della prevenzione della violenza per le armi, ma alla fine non si è dimostrato un leader. Il presidente aveva fatto molte promesse, avevamo grandi speranze». I movimenti si aspettavano dalla Casa Bianca una maggiore pressione sul Congresso perché approvasse leggi più restrittive, ma al Senato, con una maggioranza bloccata sul 50-50, non può esserci margine per andare avanti. «Il punto – ammette Peter Ambler, co-fondatore di Giffords, gruppo per il controllo delle armi – è che, nonostante le difficoltà, ci piacerebbe vedere di più dall’amministrazione Biden».
«Se penso che hanno fatto più di ogni altra amministrazione? – si chiede Fred Guttenberg, che perse una figlia nella strage alla scuola di Parkland, Florida, nel 2018 – Beh, non è abbastanza».
Tolleranza zero sulla vendita a chi non ne ha diritto
A maggio il dipartimento Giustizia ha lanciato la politica della «tolleranza zero» che prevede il ritiro immediato della licenza ai commercianti che vendono armi a persone a cui è vietato l’acquisto. Dopo la strage in Michigan, quando uno studente ha ucciso quattro compagni e ferito sette persone, i democratici al Senato hanno provato a far passare una legge che prevedesse un maggiore controllo sugli acquirenti di armi, ma i repubblicani hanno bloccato tutto. Biden ha chiesto ai conservatori di fare un passo avanti, ma non è stato ascoltato. E lui non ha insistito. Questo, secondo i movimenti per il controllo delle armi, alla fine ha deluso. A quasi un anno dall’insediamento di un nuovo inquilino alla Casa Bianca, la situazione legislativa non ha fatto passi in avanti, mentre le stragi non si fermano. Nel 2021 sono morte a causa delle armi 44.076 persone, di cui 20.760 per suicidio. Nel 2019, prima della pandemia, le vittime totali erano state 39 mila persone.
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