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5:05 am, 22 Dicembre 21 calendario

Lucarelli e Canestrini: «Le tante facce di Babbo Natale»

Di: Patrizia Pertuso
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TV Un Natale a dir poco “particolare” quello che sarà trasmesso il 24 dicembre su Sky Arte (https://arte.sky.it/), disponibile on demand e in streaming su Now Tv, alle 20.40 con una puntata speciale di In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe (https://it.wikipedia.org/wiki/In_compagnia_del_lupo_-_Il_cuore_nero_delle_fiabe) – la serie tv di Carlo Lucarelli che racconta i risvolti insoliti e spaventosi nascosti dietro i racconti del “c’era una volta” – dedicata al lato oscuro di Babbo Natale. Ospite, l’antropologo, giornalista e scrittore Duccio Canestrini.

L’intervista a Carlo Lucarelli

Lucarelli, dopo Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel, Peter Pan e via dicendo, adesso tocca a Babbo Natale. Ma non era il buono per eccellenza?
«E’ quello buono, ma come tutti i personaggi ha anche una sua metà oscura. Non si può dire che sia cattivo: è diverso. Diverso da come lo immaginavamo».

Cioé?
«Lo abbiamo visto in tanti modi. Abbiamo cercato di raccontare la nascita di Babbo Natale e le tradizioni dell’Europa del Nord dove comincia a sembrare un diavolo; poi raccontiamo il nostro Babbo, quello della Coca Cola, ma non solo: quello che conosciamo dalla fine dell’800 in poi, vestito di rosso, buono, con la barba, amico dei bambini. Raccontiamo tutte le sue sfumature. Però vorrei fare una premessa».

Prego.
«Babbo Natale esiste, io ci credo. Poi delega i genitori quando non può per portare i regali ai bambini come ho fatto io con le mie figlie. Anche adesso che hanno 10 anni me lo chiedono: “ma senti un po’ esiste davvero o ci prendevi in giro?”. Non ho mai ammesso, mai detto no. Ho sempre detto loro che esiste, ma non potendo fare tutto delegava me di mettere delle cose in certi posti facendo finta di essere lui».

Lei lo ha incontrato?
«No, fino a quel punto non posso spingermi: è una cosa in cui non entro nei dettagli, ma mantengo la mia posizione, Babbo Natale esiste».

Qual è il “suo” Babbo Natale fra i tanti raccontati?
«Quello con la barba, il signore anziano bellissimo che abbiamo visto tante volte al cinema rappresentato da attori bravissimi che ne hanno offerto diverse sfumature, comprese quelle politicamente scorrette, un po’ strane. Noi raccontiamo anche gli altri Babbi: San Nicola, il Babbo Natale mostruoso, quelli di altre tradizioni. Ma nel nostro immaginario c’è quel personaggio lì, vestito di rosso e non di verde come in realtà era vestito in tante altre tradizioni».

Ogni fiaba e ogni personaggio delle fiabe ha una sua morale. Qual è quella di Babbo Natale?
«La morale di questa puntata è che Babbo Natale esiste. In generale, la morale è quella di prendere dei miti, dei personaggi ed esaminarli in tutte le loro sfumature: c’è un Babbo oscuro che fa paura – l’immagine che c’è sulla locandina spaventa. E’ come una maschera e dietro ci sono tante cose. La morale sarebbe prendere il bello di queste cose e mettere da parte il brutto, oppure farsene una ragione, aver consapevolezza che esistono anche diverse nature, altre sfumature. Infine, la morale di Babbo Natale dovrebbe essere amore: c’era una bella canzone – “O è Natale per tutti o non è Natale mai, o è Natale sempre o non è Natale mai”: io sono di questa idea. Non basta un giorno solo in cui chi ha soldi va a comprare i regali e gli altri… vabbè».

A proposito di “tutti o nessuno”, si sta valutando di far entrare nei teatri e nei cinema solo chi, anche se ha il super green pass, può mostrare un tampone negativo. Che direbbe Babbo Natale di questa possibilità?
«Non so se sarebbe d’accordo. Se esiste la necessità di certe misure perché troppe persone in un posto sono un problema e quindi si ritiene giusto ricorrere al tampone, allora va fatto tutte le volte che troppe persone sono in un posto e quindi pure centri commerciali e  nei ristoranti. Capisco che l’impatto economico è diverso: si ritiene che la cultura faccia guadagnare meno della ristorazione o di altri settori, ma alla fine questa è una logica di sanità: o il tampone non serve o se serve, serve sempre per tutti».

Cosa chiede Lucarelli al “suo” Babbo Natale?
«Tante cose: la principale è che, finito il Natale, “l’Epifania tutti i mali si porti via”. Dopo l’Epifania ricominciamo da capo quasi normalmente. Più che portare a noi qualcosa, stavolta Babbo Natale dovrebbe portar via la pandemia».

Scendiamo sul personale e mettiamo da parte il politicamente corretto: che regalo vorrebbe?
«Da un po’ di tempo non dormo bene: vorrei una vera, grande, enorme dormita, sa di quelle che dopo ci si sveglia che sei nuovo. Vorrei andare a letto e risvegliarmi la mattina dopo dicendo: “che meraviglia, ho dormito in mezzo alle nuvole”, come immagino dorma Babbo Natale quando ha finito il lavoro».

L’intervista a Duccio Canestrini, ospite della puntata

L’ospite di questa puntata speciale  di In compagnia del Lupo dedicata al lato oscuro di Babbo Natale è Duccio Canestrini, antropologo, giornalista e scrittore.

Professor Canestrini, qual è il meccanismo per cui una storia diventa una favola?
«Perché diventi favola, fiaba o mito, deve rispondere a una caratteristica che è quella che Carl Gustav Jung (psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo, esoterista e accademico svizzero, ndr) chiamava archetipo. Su questo termine c’è un gran dibattito: per Jung gli archetipi sono universali, per l’antropologia non esistono perché ogni popolo ha le sue ossessioni, i suoi desideri e i suoi sogni. C’è da dire che l’Europa ha saccheggiato il patrimonio di altre culture: eschimesi, africani e indiani d’America, soprattutto. Tanto che alcuni hanno addirittura rivendicato la paternità di alcune figure chiedendone i diritti d’autore, ma è finita lì perché, in realtà, quei diritti sono di tutti e di nessuno».

Qual è la sua posizione?
«Io sono a metà tra le due: credo che ci siano delle “specialità culturali” in cui l’uomo interagisce con l’ambiente, con gli aspetti genetici e anche con le storie di vita essenziali come la morte e l’amore».

Come dire: a ciascuno la sua, fatte salve eccezioni valide più o meno per tutti.
«Le faccio un esempio: la paura del buio è collegata al nero. Ma il nero in sé non è oggettivamente spaventoso: per il popolo del Sahara è positivo perché riporta al fresco e le nubi oscure presagiscono pioggia. Il colore bianco da noi indica la purezza mentre in Cina rappresenta il lutto, le ossa sbiancate. Tutto è molto relativo».

Tranne Babbo Natale: che ci dice di lui?
«La storia è complicatissima. La sua è una figura recente, ibridata con quelle di altri personaggi del folklore. Potremmo chiamarlo “imbastardimento”. Riguardo la sua nascita ho avanzato alcune idee partendo da quanto scrive Claude Lévi-Strauss; racconta che le autorità ecclesiastiche nella cattedrale di Digione, nella Francia del sud, suppliziarono un fantoccio che somigliava a Babbo Natale: era fatto di paglia e stracci, indossava una giacca rossa e rappresentava il paganesimo alternativo a Gesù bambino. Insomma, era un impostore che portava doni con le sue renne».

Lucarelli non si sbilancia con le sue figlie riguardo l’esistenza di Babbo Natale. Lei?
«Questo è un problema che affligge tutti i genitori. In Africa gli antenati vengono rappresentati ai bambini attraverso l’uso di maschere. I bimbi ci credono. Poi viene detta loro la verità. Credo sia un nostro problema quello di essere attaccati al rimpianto per la perdita dell’innocenza dei bambini: il loro ingresso nel mondo degli adulti ci provoca dispiacere forse perché siamo consapevoli delle ingiustizie che perpetriamo su di loro».

Negli ultimi anni la figura di Babbo Natale è praticamente esplosa ovunque: da quelli abbarbicati sui balconi a quelli in barba e giacca rossa nei centri commerciali…
«Fossi un bambino sarei molto confuso. Se la magia diventa concreta non è più magia. La nostra attitudine al marketing ha spento la poesia di questo personaggio».

Se Babbo Natale esistesse, cosa le chiederebbe?
«Un viaggio è la prima e l’unica cosa a cui sto pensando da più di due anni: gli chiederei di fare il giro del mondo sulla sua slitta».

PATRIZIA PERTUSO

 

 

 

 

 

22 Dicembre 2021 ( modificato il 29 Dicembre 2021 | 17:23 )
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