I “botti” di Capodanno possono uccidere gli animali

ANIMALI I cosiddetti “botti” di Capodanno per gli animali, domestici e non, sono un grande problema che può portare addirittura alla morte dell’animale stesso, domestico e non. C’è chi, tra loro, salta in braccio all’umano per ricevere conforto. Chi si rintana tremante in un posto ritenuto sicuro. Chi inizia a correre per casa o, se lasciato fuori, scappa dal giardino rischiando di essere investito. E c’è anche chi, anziano o cardiopatico, per la paura, muore. I fuochi d’artificio che si fanno esplodere per Capodanno rappresentano per gli animali una enorme forma di stress, se va bene.
Alcuni comuni vietano i “botti”
Non solo per gli animali domestici: spaventati dal rumore e dalle improvvise luci, sono moltissimi gli animali selvatici che perdono il senso dell’orientamento e finiscono per schiantarsi contro alberi, muri, vetrate, cavi elettrici. E se alcuni comuni come Palermo, Bari e Treviso, hanno già emesso ordinanze per vietare l’utilizzo di petardi per i festeggiamenti del Capodanno, questa tradizione spesso supera i divieti.
Come aiutare gli animali a superare la paura
Per aiutare gli animali domestici a sopravvivere a questo grande spavento ci sono diverse associazioni che hanno redatto un vero e proprio decalogo da seguire.
Per prima cosa si dovrebbe cercare di tenere gli animali, soprattutto cani e gatti, distanti dai luoghi in cui vengono fatti esplodere i petardi. Meglio che stiano, in casa, accanto ai loro proprietari. Un altro escamotage è quello di tenere alto il volume della televisione o della radio in modo da coprire il frastuono dei “botti”.
Se l’animale poi si va a nascondere da qualche parte, meglio lasciarlo fare anche se come rifugio sceglie un posto a lui normalmente vietato.
Infine, esistono in commercio farmaci che attenuano l’ansia. Ma attenzione: prima di acquistarli sempre meglio consultare un veterinario: alcune di queste medicine, infatti, oltre a non avere lo stesso effetto che hanno sugli umani, sono assolutamente controindicate per gli animali perché alcuni principi in esse contenuti arrivano addirittura a far aumentare lo stato fobico.
PATRIZIA PERTUSO
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