Milano
4:45 pm, 21 Dicembre 21 calendario
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Ti oltre il 10%, ma Fontana esclude nuove restrizioni

Di: Redazione Metronews
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«Solo con i dati di giovedì prossimo si saprà se la Lombardia passerà in zona gialla o resterà bianca». A dirlo oggi il presidente Attilio Fontana, che però ha anche ammesso che «per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva, abbiamo da poco superato la misura fatidica del 10%, mentre per quanto riguarda le terapie ordinarie siamo al 12,3%». «I dati – ha aggiunto Fontana – dicono che il numero dei contagi sta crescendo, ma che non sta crescendo in egual misura il numero dei ricoveri sia in terapia intensiva che ordinari. Evidentemente la vaccinazione ha contribuito in maniera sostanziale ad abbassare la gravità delle infezioni».

Dati in realtà preoccupanti, che però per Fontana non devono portare a nuove restrizioni. Per il presidente si deve fare attenzione, ma non si devono introdurre ulteriori limitazioni per non danneggiare le attività economiche. «Penso che bisogna fare di tutto per ridurre la pericolosità che deriva dai contagi, ma ridurre anche il più possibile ogni forma di restrizione. I nostri cittadini hanno sofferto tanto, le attività economiche hanno sofferto tanto, ma soprattutto i nostri cittadini si sono comportati bene, sia nel rispettare le regole che nel sottoporsi alla vaccinazione, quindi credo che i nostri cittadini in questo momento non possano essere sottoposti ad ulteriori restrizioni».

Fontana: «Lombardia non è Cenerentola, ma Principessa»

Ma Fontana, incontrando i giornalisti per il brindisi di Natale, ha colto l’occasione per polemizzare con alcuni media, rei di aver dipinto la Lombardia come una regione in crisi per la gestione dell’epidemia Covid. «Regione Lombardia è stata oggetto di una narrazione fuorviante e falsa, secondo la quale era improvvisamente diventata la Cenerentola di questo Paese, ma non lo è mai stata». Anzi, per Fontana «nei fatti ha dimostrato di essere la Principessa e non sicuramente Cenerentola».

Niente riapertura per l’Ospedale in Fiera

Toni tranquillizzanti anche dall’assessore Letizia Moratti, la quale ha escluso la riapertura dell’Ospedale in Fiera: «Al momento, non è necessario riaprire l’ospedale della Fiera per i pazienti Covid», ha detto. «C’è una leggera diminuzione delle terapie intensive per cui in questo momento non è necessario riattivarlo». «La situazione vede la Lombardia in una zona ancora bianca, con contagi che crescono, ma ricoveri che riusciamo a tenere sotto controllo», ha aggiunto.

Un tampone eseguito al drive through.

Ma intanto è caos tamponi.

Intanto però è quasi impossibile riuscire a fare un tampone, un disagio che impedisce anche l’attività di contact tracing. Nelle strutture pubbliche l’attesa è a 3 giorni, mentre nelle farmacie (prezzo calmierato a 15 euro) le file sono chilometriche e sono quasi tutte in overbooking per le prenotazioni dei novax. Così l’unica possibilità è rivolgersi ai privati, come quelli che operano nei parcheggi degli aeroporti di Linate e Bergamo che offrono tamponi rapidi a 55 euro.

Il Pd contro Fontana: «Tamponi prima ai vaccinati»

Anche per questo, il consigliere regionale Pd, Samuele Astuti ha proposto di dare «priorità a chi è vaccinato e dopo una quarantena deve poter tornare al lavoro e a scuola». «Fare un tampone in tempi rapidi – ha scritto Astuti in una nota – è ormai impossibile. Per Astuti nelle «farmacie ormai è completo caos». «È evidente che la scelta di coloro che non vogliono vaccinarsi e hanno bisogno di almeno tre tamponi a settimana impedisce di fare il test in tempi rapidi a coloro che, pur vaccinati, devono fare due tamponi a distanza di cinque giorni per essere riammessi a scuola o per uscire dalla quarantena. Il risultato è che fioriscono libere iniziative, come nei parcheggi di Linate e Vimodrone, dove privati fanno tamponi a 55 euro l’uno».

21 Dicembre 2021
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