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4:44 pm, 21 Dicembre 21 calendario
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Calenda dà l’addio ufficiale al Campidoglio

Di: Redazione Metronews
Calenda
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L’ex ministro e candidato sindaco di Roma Carlo Calenda dà l’addio ufficiale al Campidoglio e si dimette da consigliere comunale.

Calenda dà l’addio ufficiale al Campidoglio

Il leader di Azione ha annunciato l’abbandono dell’Aula Giulio Cesare attraverso un tweet, come è nel su stile. «Come previsto e dichiarato agli elettori prima del voto, la presenza in Consiglio Comunale è incompatibile con il lavoro di europarlamentare e leader di partito. Rimanere per ragioni simboliche è assurdo. Lascerò spazio a Francesco Carpano che ha coordinato il programma della nostra lista».

In una intervista ai microfoni di Radio Capital Calenda ha spiegato le motivazioni delle sue dimissioni. Subito dopo l’elezione in consiglio comunale l’ex ministro aveva anticipato che non avrebbe accettato lo scranno in Campidoglio e che avrebbe ceduto il posto a Francesco Carpano. «Poi c’è stata una levata di scudi e sono rimasto per un po’», ha raccontato.

La breve permanenza in Aula Giulio Cesare però è stata un’esperienza negativa. Calenda ha raccontato che in Comune le riunioni e i lavori non rispettano gli orari fissati. Uno dei motivi per i quali il lavoro di consigliere comunale richiede una dedizione a tempo pieno. Un impegno che l’ex ministro ha declinato, scegliendo di tornare a fare l’europarlamentare.

Meleo: «Nessuno ne sentirà la mancanza»

Linda Meleo, ex assessore della Giunta guidata da Virginia Raggi ha commentato così le dimissioni di Calenda: «Torna al parlamento europeo e a Roma nessuno ne sentirà la mancanza».

Meleo, oggi capogruppo dei Cinque Stelle in Campidoglio, ha proseguito. «Così come il modo di dire “alle calende greche” deriva dal latino ad kalendas graecas e ha il significato di mai, anche la nuova locuzione “alle calende romane” vuol dire la stessa identica cosa».

«Carlo Calenda si è dimesso da consigliere comunale e infatti: mai ha amato veramente Roma. Mai ha mantenuto la promessa, da ministro allo Sviluppo Economico, di destinare alla Capitale circa tre miliardi di euro. Mai ha pensato sul serio al seggio in parlamento lasciato vuoto da Gualtieri, tranne se si fosse candidato Giuseppe Conte», ha concluso la Meleo.

21 Dicembre 2021
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