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4:14 pm, 20 Dicembre 21 calendario
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Il bilancio di Sala: da San Siro alla Scala, fino al Pirellone

Di: Redazione Metronews
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Un vero e proprio bilancio. È quello tracciato oggi dal sindaco Giuseppe Sala in occasione del brindisi con la stampa. Dal nuovo stadio di San Siro, al bilancio del Teatro alla Scala, dallo sgombero (contestato da una parte della sua maggioranza) dei clochard dai tunnel della stazione, fino alla semi investitura del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, a candidato del centrosinistra al Pirellone.

Sala: “Un tavolo per San Siro, ma non torno indietro”

Circa la contestata scelta di abbattere il Meazza, il sindaco si è detto aperto a discuterne ad un tavolo al quale devono però partecipare tutti. Club compresi: «A tutti coloro che sono interessati ai destini di San Siro dico che il dibattito va bene. Ma la cosa importante è che siamo tutti intorno al tavolo: la giunta, rappresentata da me, il Consiglio comunale, le squadre e i rappresentanti dei comitati». Tuttavia per Sala la decisione è presa: «Io manifesto la mia disponibilità a esserci – ha aggiunto il Sindaco -, a spiegare perché abbiamo preso una decisione e cosa intendiamo fare. Abbiamo dato il pubblico interesse dopo tanto tempo di lavoro, non è che ci si può aspettare da me che dica che abbiamo sbagliato. Quella è la nostra via. Quello che ci si può aspettare è un dibattito rispetto a San Siro».

Lo stadio di San Siro

Il primo cittadino non ha risparmiato neanche una stoccata al comitato per il referendum: «Esiste la possibilità che qualcuno prenda in affitto San Siro per farne un uso che abbia un senso? Questa cosa la dico a tutti, c’è qualcuno che ha questa disponibilità? Perché non esiste nessuna funzione pubblica gestita dal Comune che abbia senso in San Siro. Ma se qualcuno facesse una proposta e una offerta non avrei nulla da dire e cercherei di collaborare».

La Scala chiude in pareggio

Circa la Scala, Sala ha detto che il bilancio preventivo 2022 chiuderà in pareggio «nonostante tutto». Questa mattina infatti c’è stata l’assemblea e il Cda del Teatro.  Tuttavia se i dati dei contagi dovessero aumentare fino a far entrare la regione in zona gialla «i luoghi della cultura vanno subito al 50% di capienza – ha ricordato – . Nel bilancio preventivo abbiamo fatto uno sforzo per l’apertura e il rilancio della Scala e potrebbe essere in parte vanificato».

Lo sgombero alla Centrale.

Per Sala uno sgombero necessario

Altra nota dolente affrontata da Sala, il contestato sgombero dei clochard di giovedì scorso. A criticare l’azione del Comune, anche alcuni elementi della maggioranza (i Verdi), che hanno stigmatizzato sia il modo nel quale lo sgombero è avvenuto, sia il fatto che siano stati buttati tutti i loro oggetti personale da parte di Amsa.  Quella è stata «un’operazione nata con il mio consenso, gestita da Granelli e Bertolè», ha detto Sala, ma «la loro azione deriva dal fatto che di freddo si può morire e lo abbiamo visto anche gli anni precedenti, quando abbiamo avuto dei morti». Inoltre, ha proseguito Sala, «la situazione era tesa e poteva degenerare. Si poteva fare diversamente? Forse si poteva avvisare che avremmo fatto lo sgombero, ma non è una comunità a cui si manda un avviso. Capisco le lamentele – ha proseguito – ma a tutti è stato offerto immediatamente un letto». Il primo cittadino ha poi ricordato che la situazione dei senzatetto è un genere difficile perché molti di loro non accettano di passare la notte nei dormitori. «Se dovessimo andare in una situazione in cui i nostri posti letto non fossero sufficienti, siamo pronti a mettere mano al portafoglio e crearne altri. Il problema è che molti non accettano. È un problema complesso che si ripresenterà».

Regione? Del Bono «buon candidato». E le primarie si possono saltare

Non ha fatto un vero e proprio endorsement Sala per il collega di Brescia Del Bono, ma ha ribadito la candidatura eventuale è «certamente autorevole» per guidare la Regione Lombardia. E stavolta, aggiunge, «probabilmente le primarie che possono spesso servire, in questa situazione particolare le potremmo anche evitare». L’importante per Sala è fare presto: «È chiaro che se ci mettessimo d’accordo e lo lanciassimo in tempo (il candidato, ndr), male non farebbe, perché è una battaglia in salita. È più facile che rivinca il centrodestra che non noi, quindi bisogna dargli un anno di tempo per fare campagna».

20 Dicembre 2021
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