Musica
4:50 am, 13 Dicembre 21 calendario

I’m not a Blonde, un ep tra luci ed ombre

Di: Redazione Metronews
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MUSICA Si intitola Welcome Shadows ed è il nuovo ep di I’m Not a Blonde, il duo femminile formato da Chiara Castello e Camilla Matley.

Il lavoro discografico è un viaggio sonoro dall’anima electro che esplora l’oscurità e le ombre, le riflessioni e i sogni cupi, la rabbia e la tristezza, mantenendo però sempre un senso di accettazione (di benvenuto, come appunto recita il titolo) di queste sensazioni come parte necessaria della vita. È un invito ad accogliere questi momenti come passaggi fondamentali per comprendere, conoscersi, crescere e cambiare.

Il progetto di Shadows e Light

Realizzato con il sostegno di Italia Music Lab, fa parte di un progetto più ampio che prevede la pubblicazione di un secondo ep nella primavera 2022, dal titolo This is Light.

Welcome Shadows è la faccia di una medaglia che troverà il suo elemento complementare proprio nel secondo ep. Due lati, due personaggi, “Shadows” e “ Light”, che raffigurano, con tutte le loro sfumature, Chiara Castello e Camilla Matley, la loro dualità e il diverso approccio alla vita e alla musica: la prima con un carattere più positivo, la seconda, un pò più scuro. Due anime diverse e spesso in contrasto, il cui rapporto è un po’ come quello che c’è tra ombre e luci: c’è bisogno del buio per vedere la luce, e serve la luce per scoprire le sfumature. Uno è quindi funzionale e indispensabile all’altro nella crescita.

Welcome Shadows e la pandemia

Il viaggio dei due ep attraverso le ombre fino al ritorno alla luce rappresenta bene come I’m Not a Blonde ha vissuto la pandemia di Covid 19, durante la quale si è sviluppato tutto il processo creativo. Welcome Shadows, scritto e registrato in casa durante le varie fasi di lock down nazionale (ad esclusione di Circles, prodotta con Leziero Rescigno), rispecchia la paura e l’incredulità vissute nel primo periodo di chiusura, quando il futuro aveva su di sé una lunga ombra scura.

Il dualismo linguistico: inglese ed italiano

La dualità del progetto è espressa anche attraverso l’uso sia della lingua inglese che – per la prima volta – di quella italiana, anche all’interno dello stesso pezzo. Chiara è infatti italo-americana, e il mix delle due lingue rappresenta bene la sua modalità comunicativa.

L’organico e il sintetico in note

Dal punto di vista sonoro, in Welcome Shadows domina una potente matrice elettronica: synth forti e decisi, frequente uso degli arpeggiatori, chitarre utilizzate in funzione più “percussiva” e di controcanto. Altro tratto caratteristico, l’uso di “pitch shifting” sulla voce di Chiara Castello abbassando l’ottava, a voler raccontare ancora la dualità (anche tra organico e sintetico) e la voglia di giocare liberamente con i ruoli di genere e identità.

I brani di Welcome Shadows

Welcome Shadows si apre con 1984, un pezzo che dichiara immediatamente le intenzioni dell’ep stesso, cupo e malinconico. Liberamente ispirato al capolavoro di George Orwell, è un inno synth-pop alla libertà di esprimersi e amare e al diritto di essere ciò che si è. Cassa dritta e synth arpeggiatore a scandire un ritmo in crescendo che approda a un refrain liberatorio. Un vortice onirico che abbraccia un testo essenziale che evoca ricordi ed emozioni, oppressione e liberazione, paura e orgoglio, resistenza e abbandono, solitudine e amore per raccontare la storia della scoperta della propria omosessualità durante l’adolescenza.

Si prosegue con White Roses, brano intenso che tocca il tema della morte visto da chi ne è sempre a contatto, il necroforo. Il testo parla di rimpianti e del tempo perduto che non può tornare. La voce è potente e decisa, quasi aliena, ed è sorretta da una musica incalzante, in cui beat e synth arpeggiatore sono protagonisti mentre le chitarre ritmiche verso la fine diventano melodiche, quasi a fare da controcanto alla voce.

Circles allenta un po’ il mood scuro, nonostante parli della sensazione di “correre in tondo” e della fatica di dover ricominciare da capo quando una relazione importante finisce, ponendo fine a una dipendenza d’amore. Malinconico e al tempo stesso up beat, minimale e stratificato, è un brano electro dal beat asciutto e deciso che unisce in geometrica armonia il sound groovy dei synth alle chitarre percussive.

Segue Winter is not coming che, giocando nel titolo con la celebre frase della serie Game of Thrones tocca il tema dell’ambientalismo e del movimento Fridays for Future: una manifestazione inquieta di chi, come I’m Not a Blonde, vorrebbe che gli esseri umani rispettassero di più il mondo in cui vivono. Il brano è scarno e ruvido, minimal e lo-fi, dall’attitudine punk: la voce a metà tra umano e robotico delle strofe esplode in un ritornello “riot” e culmina in una coda di matrice elettronica più spinta, dove la voce aliena si incanta a loop e si deforma per sfociare in un canto “lirico” distorto, in una visione distopica del futuro in cui il nostro pianeta si ribella e la catastrofe è inevitabile.

L’ep si chiude dilatando il ritmo con una ballata, Ghost, che parla del sentirsi un fantasma quando ci si accorge di non essere più visti dalla persona amata. È il racconto di una relazione amorosa finita, un ultimo saluto di addio in cui la voce si fa più adulta, calda e sensuale, cullandosi su un riff ipnotico colorato da un malinconico pianoforte.

Le date del tour

Il duo ha anche annunciato le prime date del tour di Welcome Shadows: si comincia il 14 gennaio a Milano  (riprogrammazione per ragioni di salute della data prevista per lo scorso 10 dicembre), per proseguire il 22 al Polaresco di Bergamo, il 28 all’Off Topic di Torino, il 18 febbraio ai Giardini Luzzati di Genova e il 26 al Circolo Dev di Bologna.

I’m not a Blonde – bio

I’m Not a Blonde (https://www.imnotablonde.com/) è un duo italo-americano di base a  Milano composto da Chiara Castello e Camilla Matley. L’esordio risale al 2016 con l’album Introducing I’m Not a Blonde e nello stesso anno entrano stabilmente nel roster di INRI. Il 2018 è l’anno del secondo lp dal titolo The Blonde Album, cui segue nel 2019 la pubblicazione del terzo disco Under the Rug, presentato al Reeperbahn Festival in Germania. Particolarmente apprezzato dalla stampa e dal pubblico dell’Europa centro-nord, sul piano internazionale il duo collabora con la label Backseat e con il booking All Rooms di Berlino.

Prima che la pandemia bloccasse il mondo, sono state protagoniste in diversi festival italiani e internazionali, condividendo il palco con artisti del calibro di Duran Duran, Moderat, Soulwax, Peaches, Ghostpoet, Hurts e molti altri.

Dal vivo, le loro architetture sonore fatte di sovrapposizioni di loop di voci, chitarre, synth e beat elettronici riempiono lo spazio del palco con la forza e l’impatto di una full band. Il loro stile ha sedotto artisti di fama mondiale che hanno scelto I’m Not a Blonde per l’apertura dei live in Italia: i Franz Ferdinand nel 2018 all’Unipol Arena di Bologna, The Killers a Rock in Roma (2018), i Wolf Alice per la loro data unica in Italia del 2018 e Miki Shinoda dei Linkin’ Park nel 2019 a Milano e Padova.

Orfane della dimensione live a causa del lock down, pubblicano nel 2020 l’ep Songs from Home. Nel 2021 vincono la call indetta da Italia Music Export, a supporto della loro attività promozionale all’estero.

13 Dicembre 2021 ( modificato il 12 Dicembre 2021 | 17:45 )
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