Teatro Milano
12:05 pm, 13 Dicembre 21 calendario

Arsenico e vecchi merletti secondo Gleijeses

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Da domani al 23 dicembre al Piccolo Teatro Grassi (www.piccoloteatro.org) sarà di scena Arsenico e vecchi merletti con Anna Maria Guarnieri e Marilù Prati dirette da Geppy Gleijeses. Il testo di  Joseph Kesselring vanta la traduzione di Masolino D’Amico. Lo spettacolo è liberamente ispirato alla regia di Mario Monicelli del quale nel 2020 ricorreva il decimo anniversario della scomparsa.

Sul palco anche Maria Alberta Navello, Leandro Amato, Totò Onnis, Luigi Tabita, Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini e Lorenzo Venturini.

Il titolo è universalmente noto, soprattutto grazie al film di Frank Capra, interpretato da Gary Grant, adattamento, a sua volta, di un grande successo teatrale di Broadway dello stesso Kesselring. Il New York Times giudicò la commedia “così divertente che nessuno la dimenticherà mai”.

La storia di Arsenico e vecchi merletti

La vicenda ha come protagonista Mortimer Brewster, severo critico teatrale, che deve vedersela con la sua famiglia di pazzi assassini: due amabili, anziane zie zitelle, che uccidono i coinquilini con un vino di sambuco corretto con arsenico, un vecchio zio, convinto di essere Theodore Roosevelt, che cerca di scavare il Canale di Panama in cantina (dove, tra l’altro, sono sepolte le vittime delle sorelle), un fratello assassino, che a sua volta ha in carico un cadavere da nascondere.

Lo “straniamento comico”

«La catalogazione impossibile dell’opera oscilla per me tra Dark Comedy e Giallo-Rosa – spiega il  regista Geppy Gleijeses –. Kesselring, ci ha regalato quest’unica perla, ma veramente preziosa. Migliaia di repliche in tutto il mondo. Pura gioia e divertimento: come Algernon ne L’importanza di chiamarsi Ernesto disquisisce della funzione sociale dei tramezzini al cetriolo, così in Arsenico i 24 cadaveri non hanno alcuna disturbante materialità. Sono puro cartone come i finti polli arrosto delle comiche finali. E così i nostri personaggi sono caratteri, sì, ma non hanno psicologie da approfondire, sono “stampelle vestite” o, se preferite, “vestiti che ballano”. E devono essere recitati attraverso un metodo che Maricla Boggio definì “straniamento comico”. Tecnica pura, slapstick (in certi casi), divertimento assoluto. Ma entro questi limiti, i congegni comici, i diagrammi geometrici dei rapporti tra i personaggi (che, come in Feydeau, prendono la forma di un diamante), la purezza dell’intreccio, raggiungono il massimo dell’originalità, del rendimento, dell’abilità. Un congegno di alta precisione, una meccanicità che si sublima nella genialità, nell’ebbrezza di un gioco tenuto costantemente sul limite del funambolismo».

La collaborazione con Monicelli

«Poi – prosegue Gleijeses – potremmo fare discorsi molto più alti sul concetto qui esasperato di eutanasia (le ziette scelgono le loro vittime tra gli anziani abbandonati) e sarebbe del tutto lecito, ma noi vogliamo pensare all’Arsenico che da Cary Grant in poi abbiamo conosciuto, a quella commedia che le truppe americane adottarono come antidoto alla paura della morte nella Seconda guerra mondiale. Nel 1992, da una delle migliaia di stanze d’albergo in cui ho soggiornato in una delle mie tante tournée, ebbi la sfacciataggine di telefonare a Mario Monicelli per proporgli la regia di Arsenico e vecchi merletti. Mi disse subito di sì, senza esitazioni. Era la sua prima vera regia teatrale e fu l’inizio di un grande sodalizio. Lo spettacolo fu uno straordinario successo. E a Mario voglio dedicare questa nostra impresa. Masolino D’Amico curò la traduzione che anche oggi adottiamo».

www.piccoloteatro.tv

 

 

13 Dicembre 2021
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