Milano
5:15 pm, 12 Dicembre 21 calendario

Piazza Fontana, 52 anni dopo ancora verità non svelate per Mattarella

Di: Redazione Metronews
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«Il micidiale ordigno che 52 anni or sono venne fatto esplodere nella sede della Banca nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana a Milano, distrusse vite innocenti, sconvolse il Paese, diede avvio a una scia di sangue e terrore che la nostra comunità riuscì a fermare solo dopo anni di impegno e sofferenze». Lo ricorda il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel suo messaggio in occasione dell’anniversario dell’attentato alla Banca dell’Agricoltura che il 12 dicembre del 1969 causò 17 vittime e 88 feriti.  Per il capo dello Stato «Le lunghe vicende processuali hanno lasciato vuoti e verità non pienamente svelate. Si tratta di ferite aperte, non soltanto per le famiglie delle vittime, ma per la Repubblica intera. Tuttavia, nonostante manipolazioni e depistaggi, emerge nettamente dal lavoro di indagine e dalle sentenze definitive la matrice eversiva neofascista e l’attacco deliberato alla vita democratica del Paese».

Ancora misteri su Piazza Fontana

Ma «tutto questo è stato chiaro ben presto alla città di Milano e alla comunità nazionale. La risposta unitaria, solidale, di popolo contro il terrorismo, e contro tutti i terrorismi che insanguinarono l’Italia dopo piazza Fontana, è risultata decisiva per isolare, sradicare e quindi sconfiggere l’eversione. La prova a cui l’Italia venne sottoposta fu drammatica. Ma vinse la democrazia, e con essa prevalsero i valori di cui la Costituzione è espressione». «Anche per questo – esorta il Presidente – è necessario fare memoria. La democrazia è un bene prezioso che va continuamente difeso e ravvivato. E l’unità che il nostro popolo ha saputo manifestare, quando l’aggressione ha riguardato i diritti fondamentali della persona e le basi stesse della convivenza, costituisce un patrimonio tuttora prezioso. Passare il testimone alle generazioni più giovani vuol dire trasmettere quella civiltà che è frutto di storia, di cultura, di sacrificio e intelligenza collettiva».

Di nuovo  in piazza 52 anni dopo

E che Milano non dimentichi è stato chiaro anche quest’anno: alle 16,37 ora in cui esplose la bomba, è iniziata la manifestazione  promossa dal Comitato Permanente Antifascista e dall’Associazione Piazza Fontana 1969.
Davanti ad una folla di cittadini e ai gonfaloni dei comuni gli interventi tra gli altri del sindaco Giuseppe Sala, di Paolo Silva, Vicepresidente Associazione Familiari di Piazza Fontana, di Roberto Cenati, Presidente Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’Ordine Repubblicano; di Carlo Gerla, Segretario Generale Cisl Milano Metropoli e Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale Anpi.

Contestato il sindaco

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala è stato contestato durante il suo intervento istituzionale. A suscitare proteste e fischi è stato il passaggio del discorso del primo cittadino sullo sciopero generale del 16 dicembre. «Probabilmente lo sciopero è sbagliato ma è un diritto. Non spetta a me giudicare», è stata la frase detta da Sala che ha dato il via alla contestazione. «Non mi fate pentire di quello di cui stavo dicendo», è stata la risposta di Sala agli attacchi di alcuni contestatori. Dopo un paio di minuti, il sindaco ha ripreso e concluso il suo intervento. Dopo di lui ha parlato la parola Paolo Silva, vicepresidente dell’associazione familiari di Piazza Fontana. «Questo Paese – ha affermato – non ha ancora dato la pace che meritano i nostri cari».

Il Senato in un tweet cita la relazione che parlava ancora di pista anarchica

A sollevare la polemica è stato il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni che ha sottolineato come nel tweet di ricordo dell’account ufficiale del Senato si citasse la relazione di due senatori della destra in cui siparlava ancora di pista anarchica. Il tweet è stato poi rimosso.  «Un oltraggio alle vittime, ai loro familiari, alla città di Milano- dice  Fratoianni- Come ha ricordato anche il capo dello Stato la matrice di quella strage è nettamente neofascista». «Un errore tecnico» è stata la spiegazione dello staff del Senato.

12 Dicembre 2021
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