Giornata mondiale dei diritti umani in bilico e minati dal Covid

La Giornata mondiale dei diritti umani, sempre in bilico e ora minati dal Covid. Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti umani, che coincide con il 63° anniversario dell’adozione della Dichiarazione Universale dei diritti umani, proclamata a Parigi il 10 dicembre 1948. In tale data, dopo appena tre anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, i Paesi dell’Onu sancirono i diritti inalienabili dell’uomo indipendentemente da razza, colore, religione, sesso, lingua, opinione politica. Purtroppo non sempre la storia insegna, perché gli errori si ripetono. Gli ultimi rapporti Onu sul Cile del 2019 hanno posto l’accento sulle diverse violazioni compiute dal governo durante le manifestazioni: omicidi, torture, maltrattamenti, violenze sessuali, detenzioni arbitrarie.

Giornata mondiale dei diritti umani

E ancora l’Unchr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), nel febbraio 2020 ha monitorato la situazione alle frontiere sulla rotta balcanica e dal rapporto è emerso un quadro disumano. I bambini sono quelli che pagano il prezzo più alto. E quello che accade in queste settimane ai confini della Polonia è un altro esempio disumano, con donne e bambini costretti al freddo e senza aiuti, per le difficoltà che incontrano le Ong a causa dei divieti del governo polacco. Pochi mesi fa invece, dopo la presa di Kabul, i talebani hanno sradicato tutti i diritti che il Paese aveva conquistato negli ultimi vent’anni. E le violazioni dei diritti umani continuano ad essere perpetrate «sistematicamente». Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International, pubblicato lo scorso aprile, «la pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza la tremenda eredità di politiche volutamente divisive e distruttive che hanno perpetuato disuguaglianze, discriminazione e oppressione e hanno aperto la strada alla devastazione prodotta dal virus». Sono stati i gruppi già più vulnerabili, tra cui le donne e i rifugiati, a subire un impatto devastante.