Democrazia
3:07 pm, 9 Dicembre 21 calendario

Summit per la democrazia, “è la sfida del secolo”

Di: Osvaldo Baldacci
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“E’ necessario investire in democrazia in tutto il mondo”, perché “oggi le sfide globali sono più complesse che mai e per questo è necessario agire insieme”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in apertura del summit per la democrazia, sottolineando che la sua Amministrazione ha sempre fatto sentire la propria voce quando c’è stata la violazione di diritti umani da parte di governi o istituzioni. “Sui diritti umani non è possibile stare fermi”, ha dichiarato sottolineando che la ”comunità globale deve agire per i valori di tutti, per la libertà di tutti, la libertà di religione, la libertà di stampa”.

La metà delle democrazie in tutto il mondo ha registrato un declino negli ultimi dieci anni“, ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, intervenendo all’incontro a livello mondiale organizzato dagli Stati Uniti per promuovere la democrazia. Il presidente ha messo in guardia i leader mondiali dal pericolo recessione delle democrazie e l’avanzare dell’autoritarismo, e invitato i Paesi, le organizzazioni di diritti civili e i cittadini a passare all’”azione”.

Summit per la democrazia, libertà di stampa, diritti, lotta a corruzione

“La democrazia non è uno stato ma un atto – ha detto, citando le ultime parole di Nelson Mandela – Dobbiamo combattere la corruzione, proteggere i diritti civili. Il summit è un primo passo per rinforzare la democrazia in tutto il mondo, sosteniamo i nostri partner in tutto il mondo”. La democrazia, ha infatti osservato, sta subendo “un declino nell’ultimo decennio”. E gli Stati Uniti non ne sono esenti, ha precisato. Per tutelare la democrazia «è prioritario difendere la libertà di stampa, i diritti umani e combattere la corruzione: Lo ha affermato il presidente Usa, Joe Biden, inaugurando il Summit per la democrazia ed elencando le priorità del vertice. “Dobbiamo agire contro gli autoritarismi e per la protezione dei diritti umani. Restare fermi non è un’opzione”.

Gli esclusi e le critiche

La democrazia negli Stati Uniti e nel mondo è essenziale per affrontare le sfide senza precedenti del nostro tempo. Così il Dipartimento di Stato Usa presenta il primo dei due vertici virtuali sulla democrazia che il presidente Usa, Joe Biden, ha convocato con più di 100 leader mondiali, con l’esclusione di Russia e Cina, ma anche di Turchia (alleata nella Nato) e Ungheria. Ci saranno Taiwan, invitata con conseguente ira di Pechino e il Pakistan ma mancheranno alleati arabi degli americani come l’Arabia Saudita, l’Egitto, il Qatar, gli Emirati e la Giordania. In un recente editoriale congiunto pubblicato su The National Interest, gli ambasciatori della Russia (dove l’opposizione al presidente Vladimir Putin è stata ridotta al minimo) e della Cina (accusata per la repressione della minoranza islamica degli Uiguri) hanno criticato il vertice come un prodotto della “mentalità da guerra fredda» americana e hanno avvertito che «alimenterà il confronto ideologico e una spaccatura nel mondo, creando nuove ‘linee divisorie'”».

«Nessuna democrazia è perfetta e nessuna democrazia è mai definitiva. Ogni conquista fatta, ogni barriera infranta, è il risultato di un lavoro determinato e incessante», le parole usate da Biden in occasione della Giornata internazionale della democrazia.

Il presidente Usa riunirà anche leader della società civile e del settore privato per definire «un’agenda per il rinnovamento democratico e affrontare le maggiori minacce alle democrazie di oggi attraverso l’azione collettiva».

Paure ed auspici

Il vertice arriva in un anno di forti turbolenze in diversi Paesi del mondo: i talebani che hanno ripreso il potere in Afghanistan, i colpi di stato in Myanmar, Sudan e Guinea, la sanguinosa crisi del Tigrè in Etiopia, la repressione degli attivisti per la democrazia a Hong Kong, le massicce proteste a Cuba e in Bielorussia.

Studi e sondaggi indicano che l’insoddisfazione globale per la democrazia è aumentata negli ultimi anni e che il mondo vede sempre meno la democrazia statunitense come un buon modello.

Ma l’obiettivo del vertice, insiste l’amministrazione americana, è «dimostrare al mondo che la democrazia è ancora il sistema di governance ideale». Il 9 dicembre è la Giornata internazionale contro la corruzione, mentre il 10 dicembre è la Giornata dei diritti umani. L’obiettivo Usa, pandemia permettendo, è tenere il secondo summit in presenza, verso la fine del 2022.

9 Dicembre 2021
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