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8:41 pm, 6 Dicembre 21 calendario

Il Gip: «Ferrero in carcere perchè spregiudicato e pervicace»

Di: Redazione Metronews
Il Gip: «Ferrero in carcere perchè spregiudicato e pervicace»
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Il Gip: «Ferrero in carcere perchè spregiudicato e pervicace». «La particolare spregiudicatezza, la pervicacia e la scaltrezza manifestate dall’indagato, unitamente all’elevata consistenza degli interessi economici coinvolti, fanno ritenere che non sarebbe sufficiente la misura cautelare degli arresti domiciliari. E detta misura non impedirebbe al Ferrero di continuare a svolgere attività di gestione anche tramite terzi, avendo questi dato piena prova di saper ricorrere ad amministratori di comodo nei casi di maggiore difficoltà finanziaria delle persone giuridiche interessate dalla presente vicenda delittuosa». È quanto si legge nell’ordinanza di misura cautelare del Gip che ha disposto l’arresto in carcere del presidente (dimissionario) della Sampdoria, Massimo Ferrero, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Paola (Cs). «Con particolare riguardo a Massimo Ferrero – annota ancora il Gip – l’attualità delle esigenze è oltremodo desumibile dal numero, dalle modalità, dalla collocazione temporale dei fatti per cui si procede e dal ruolo centrale – pregresso e attuale – dallo stesso assunto nel contesto soggettivo ed economico di riferimento. Lo stesso continua a mantenere contatti con gli altri indagati e con terzi interloquendo su questioni afferenti alle gestioni pregresse e attuali e risulta aver rivestito o rivestire ruoli e cariche di rilievo in plurime società».

Il Gip: «Ferrero in carcere perchè spregiudicato»

La custodia cautelare in carcere, secondo il Gip, appare come «l’unica misura in grado di recidere radicalmente le possibilità di porre in essere ulteriori illeciti, anche tramite contatti e comunicazioni con altri indagati e con soggetti terzi fornendo agli stessi istruzioni e direttive». Quanto ai domiciliari disposti per la figlia di Ferrero, Vanessa, il nipote Giorgio e altri tre indagati appariva «elevato il pericolo che, ove liberi di circolare sul territorio, gli indagati possano operare illecitamente in maniera sia diretta che mediata». Quanto alle operazioni oggetto dell’indagine «appaiono nascere da un preciso disegno criminale e da una unica regia che ha il fine ultimo di accumulare beni e risorse con poco dispendio economico. L’attività di indagine svolta ha permesso di individuare la “cabina di regia” in Massimo Ferrero, il quale ha gestito realmente il patrimonio sociale compiendo, all’interno del gruppo, complessi intrecci societari, avvalendosi altresì, sia dei propri familiari che di soggetti di fiducia, e svolgendo l’attività propria e tipica di amministratore».

«Distratti oltre 13 milioni»

«Si può affermare – sottolinea l’ordinanza – che l’analisi delle vicissitudini societarie accomuna le stesse in un medesimo destino, contrassegnato dallo svuotamento deliberatamente programmato, degli assets e dal successivo fallimento. Le manovre finanziarie hanno consentito di non soddisfare i creditori con particolare riguardo all’erario che vanta nei confronti delle società una elevata esposizione creditoria. Considerazioni queste che dimostrano la pericolosità nel campo dell’esercizio illecito di attività imprenditoriale, degli indagati, i quali dimostrano di aver praticamente condotto al fallimento quattro società con una imponente esposizione debitoria pari a 19.820.937 euro e un totale di distrazioni pari a 13.189.622 euro». Fra le accuse a Massimo Ferrero anche la “distrazione” di oltre 200 mila euro compiuta attraverso un contratto di leasing per una Ferrari modello F430 Spider e un altro contratto di leasing per uno yacht».

6 Dicembre 2021
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