caro bollette
4:09 pm, 2 Dicembre 21 calendario

Mancano i fondi per arginare la maxi stangata sulle bollette

Di: Redazione Metronews
Mancano i fondi
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Mancano i fondi per arginare la maxi stangata sulle bollette. «Difficile prevederlo perchè dipende da come va il prezzo del gas che continua ad aumentare. Ne servono tanti. Vuoi annullarli o vuoi ridurli?». Così il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha risposto a chi gli chiedeva quanti fondi servono per agire sugli effetti del caro bollette. «Ma è chiaro che, come ha detto Draghi, sterilizzare tutto è impossibile – ha aggiunto Giorgetti – bisogna andare sulle fasce deboli: le famiglie deboli ma ci sono anche settori di imprese particolarmente deboli talmente impattate che rischiano veramente di chiudere». Il governo pensa di destinare il «tesoretto» a disposizione generato dai minori oneri derivanti dal taglio di Irpef e Irap alla riduzione delle bollette, soprattutto per le imprese, piuttosto che a un nuovo intervento di decontribuzione. Lo ha precisato la viceministra dell’Economia, Laura Castelli. «Stiamo provando ancora a chiudere il testo della riforma del fisco e a conti chiusi valuteremo – ha spiegato Castelli – al taglio delle bollette andrà tutto il necessario, tutto quello che ci sarà. C’è la necessità di aumentare il fondo bollette soprattutto per le imprese, non è abbastanza e tutte le forze politiche stanno chiedendo di dedicarlo alle imprese», ha aggiunto il viceministro.

Mancano i fondi

«Ci sono già molte forme di decontribuzione. Le decontribuzioni drogano un po’ il sistema del costo del lavoro delle imprese», ha osservato Castelli spiegando che le risorse a disposizione andrebbero piuttosto destinate agli interventi contro il caro bollette. «Sono molte le richieste che vengono dal mondo esterno e dalle associazioni di categoria», ha aggiunto. «Sul caro bollette il premier ha fatto un ulteriore investimento per mitigare questo trimestre, credo che siano tre miliardi invece che due – ha commentato il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani – proprio perchè c’è questa deadline fra marzo e aprile, con Nord Stream e tutte le cose che avverranno, per adesso andiamo sulla contingenza, mitighiamo il danno ma non si può mitigare ogni trimestre per due o tre anni. Quindi se veramente dovesse uscire fuori che il gas è consolidamente più costoso in modo strutturale mi sa che dovremo lavorare su altri concetti che vanno a rivedere il calcolo della bolletta».

«Difendere le fasce più deboli»

«Abbiamo degli scenari, stiamo facendo delle simulazioni, però non si fa un cambiamento per sempre se non si è sicuri che questa sia una cosa strutturale e non una contingenza, quella del gas. Abbiamo tutti gli argomenti che stanno lavorando, provando tutti i cambiamenti ma per adesso mitighiamo la bolletta», ha aggiunto Cingolani. «L’aumento del costo della vita con le sue ripercusssioni sul prezzo delle bollette rischia di pesare molto soprattutto sulle fasce più deboli – ha sottolineato il leader della Cisl, Luigi Sbarra – chiederemo un ventaglio di misure per proteggere il potere d’acquisto di salari e pensioni». Il fondo compensazione è «largamente insufficiente per affrontare la crisi che si preannuncia di lunga durata: bisogna adottare un nuovo piano energetico che preveda la diversificazione delle fonti, e l’adozione di fonti rinnovabili e tecnologie verdi».

2 Dicembre 2021
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