False aste immobiliari sul web , una decina i truffati
«Bisogna fare attenzione ai portali» di aste immobiliari «perché anche in quelli seri si può trovare una gabola, occorre molta attenzione ai link o alle offerte troppo appetibili». La raccomandazione arriva dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, il quale si è occupato dell’inchiesta che ha portato a due arresti per reati di truffa pluriaggravata e autoriciclaggio. Insieme al pm Carlo Scalas ha smascherato una decina di truffe via web: con finti siti internet e indirizzi di posta elettronica di inesistenti studi di avvocati, e l’impiego di documentazione artefatta con nomi di magistrati esistenti ma ignari della truffa, i due arrestati sono riusciti a farsi consegnare decine di migliaia di euro a titolo di caparra per l’acquisto di auto o case. I presunti affari online erano pubblicizzati su siti autorevoli di vendita.
I soldi truffati con le aste investiti in bitcoin
«Bisogna fare attenzione ai raggiri – rimarca l’aggiunto Fusco -. In questo caso hanno usato il nome di un sedicente avvocato e si sono serviti del nome un magistrato, stratagemma che dà garanzia». Proprio l’incongruenza di quel nome – si tratta di un magistrato che non si occupa di aste – ha fatto scattare la denuncia da parte di una vittima che aveva versato una caparra del 10% per una casa in via Monti (base d’asta 270 mila euro) e via Revere (198 mila), indirizzi che ricorrono in altri episodi. Soldi truffati e in parte investiti in Bitcoin. Uno dei due indagati è destinatario di un decreto di sequestro preventivo per circa 100mila euro.
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