Miguel Bosé: “Persi la verginità con Amanda Lear”. E lei…

Miguel Bosé continua a tirare fuori gli scheletri dal suo personalissimo armadio. In un’intervista rilasciata alla giornalista Nuria Roca, Bosé ha confessato di aver perso la verginità all’età di 17 anni.

Miguel Bosé: “Persi la verginità con Amanda Lear”

Bosé continua, dunque, a far parlare di sé. La sua biografia, appena uscita, e la dichiarazione di aver perso la verginità a 17 anni con Amanda Lear, la “musa” di Salvador Dalí, a casa del pittore. Come rivela lui stesso, Dalí sapeva tutto e il sospetto è che l’abbia persino pianificato con suo padre, il torero Dominguín, che era lì con loro, vista la stima che il pittore ha sempre nutrito per lui. “Penso che abbiano potuto architettarlo perché mio padre non vedeva l’ora che io fossi iniziato al sesso per ‘gareggiare’ con lui con le altre donne”.

Bosè aggiunge: “Da allora, io e Amanda continuiamo tutt’oggi a vivere un’enorme fratellanza e complicità” e che in effetti con suo padre partì da quel momento una strana forma di condivisione, che lo portò a farsi delle storie con le stesse donne.

Amanda Lear risponde

“Non capisco perché Miguel abbia raccontato questa cosa privata, ma si vede che gli ho lasciato un bel ricordo”, ha commentato Amanda Lear a Verissimo. La trasmissione andrà in onda domani su Canale 5. A Silvia Toffanin, la Lear racconta: “Lui era il figlio del grande torero Dominguin, che era un grande conquistatore ed era preoccupato che Miguel fosse troppo delicato, dolce. Lui veniva spesso ospite da Salvador Dalì a Cadaqués e un’estate Dominguin me lo ha buttato praticamente tra le braccia. Io e Miguel siamo andati a fare una passeggiata ed è successo”.

La biografia di Miguel Bosé

Nella sua autobiografia, Bosé si sofferma anche sul ruolo “tossico” dei genitori, definiti come “due mostri che lo costringevano a sopravvivere tutti i giorni”, e sul modo in cui il padre si preoccupava nel vederlo assorto nei libri e nella cultura piuttosto che con le donne: “Mio padre voleva che fossi un uomo come Dio comanda: un ’macho’, un cacciatore, un donnaiolo. Io ero di carattere più lombardo, più sensibile. Mia madre gli chiese quale fosse il problema del fatto che io leggessi molto. ’Che il bimbo sarà gay, Lucia! Di sicuro!”.