Sugli aiuti di Stato arriva la stretta Ue per i combustibili fossili

Sugli aiuti di Stato arriva la stretta Ue per i combustibili fossili. Nella revisione delle regole sugli aiuti di Stato la Commissione europea non esclude infatti misure più stringenti sul sostegno ai combustibili fossili. «Il riesame in corso delle norme sugli aiuti di Stato mira inoltre a garantire la coerenza con i principi normativi stabiliti per il Green Deal europeo», si legge nella comunicazione della Commissione europea. «A tal fine, il progetto della linee guida per clima, protezione ambientale ed energia, sosterrebbe l’eliminazione graduale dei combustibili fossili chiarendo che il sostegno statale a progetti che coinvolgono tali combustibili, in particolare i più inquinanti quelli come petrolio, carbone e lignite, è improbabile possano essere ritenuti compatibili con le norme sugli aiuti di Stato», si legge ancora.

Sugli aiuti di Stato arriva la stretta Ue

Nel recente accordo raggiunto alla Cop26 di Glasgow è stato inserito per la prima volta il termine “combustibili fossili”, che non era presente nel precedente accordo di Parigi sulle riduzioni delle emissioni di gas serra che provocano il riscaldamento del pianeta (in quell’accordo non c’erano le parole carbone, petrolio, gas naturale o combustibili fossili). Dunque la menzione nel documento della Cop26 è stata definita  come “storica” e “senza precedenti”. Ma l’accordo sull’impegno a ridurre il carbone e a porre fine ai sussidi ai combustibili fossili è stato poi annacquato all’ultimo minuto, su pressione di India, Cina, Sudafrica e Arabia Saudita. Così il testo finale di Glasgow impegna i 197 firmatari dell’Accordo di Parigi a “ridurre gradualmente le centrali a carbone senza mitigazione (quelle che non hanno una tecnologia di cattura del CO2 per compensare i gas che immettono nell’atmosfera) e i sussidi ai combustibili fossili inefficienti”. La bozza in discussione, invece, invitava le parti ad “accelerare l’eliminazione graduale” del carbone e dei sussidi per i combustibili fossili. Ora, però, la Commissione Ue ha deciso di iniziare a fare la propria parte.