Milano
5:09 pm, 18 Novembre 21 calendario
4 minuti di lettura lettura

Scala: una prima senza mascherina

Di: Redazione Metronews
condividi

Il “Macbeth” di Verdi che aprirà la stagione del Teatro alla Scala il prossimo 7 dicembre, andrà in scena con artisti “senza mascherina”. Lo ha spiegato oggi il sovrintendente scaligero Dominique Meyer durante un incontro in teatro, al quale ha partecipato anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini. «Nell’orchestra non cambia nulla – ha spiegato – solo i fiati non portano la mascherina quando suonano. Mentre sul palcoscenico non si porterà la mascherina, perché si mantengono le distanze». «La mascherina», ha continuato il sovrintendente, «è un aiuto in certi momenti, ma la regola principale nei protocolli è la distanza. Anche se è molto difficile» mantenerla in alcune scene. Al regista, Davide Livermore l’arduo compito di riuscirci. «È un esercizio difficile far entrare un piede di 43 in una scarpa numero 40 – conclude Meyer – fa male al piede e alla scarpa. Ma Livermore lo farà».

Una sfida accettata dal regista, che commenta: «Il mondo dello spettacolo se ne sta inventando di ogni per far dimenticare che dobbiamo stare lontani. E ci sono due modi: o si tigna o si fa. Noi – ha promesso – ci inventeremo delle cose. Siamo pratici, abbiamo sempre trovato un modo ma non passo il tempo a fare piani B perché è un errore».

La Scala ha speso 1,7 milioni per la sicurezza

Durante l’incontro i vertici del teatro hanno ricordato l’investimento massiccio per la sicurezza, i controlli e le santificazioni dall’inizio della pandemia per tutelare gli artisti e gli spettatori. Investimenti che superano la cifra di 1,7 milioni di euro. «Abbiamo fatto molto per curare la salute dei dipendenti e anche del teatro – ha spiegato Meyer – abbiano comprato 200 mila mascherine, fatto circa 15 mila test rapidi e 7.500 tamponi molecolari. In tutto abbiamo speso 1.700.000 euro. Un grande sforzo nel quale siamo stati aiutati dallo Stato». Inoltre, ha aggiunto il sovrintendente, qualora si verificasse un caso di positività non è che si chiude tutto, ma «cerchiamo di risolvere queste situazioni, facendo come nel calcio» ha spiegato. «Quando viene trovato un positivo non vanno in quarantena tutti i suoi contatti ma devono rimanere dentro una bolla, anche a casa. Devono limitare i loro percorsi casa-teatro e teatro-casa».

«Il teatro luogo sicuro»

Davide Livermore, Dario Franceschini, Dominique Meyer
durante la conferenza stampa alla Scala

Durante l’incontro, Franceschini ha lanciato anche la campagna di comunicazione per il ritorno del pubblico a teatro dal titolo “A teatro si respira la vita”. Ad illustrarla, un filmato girato da Davide Livermore e Paolo Gep Cucco sott’acqua. «Un’idea straordinaria e affascinante. In questi mesi di attraversamento del deserto della pandemia credo vada riconosciuto al mondo del teatro di averlo attraversato nel rispetto delle regole», ha detto il ministro. «Proprio il rispetto delle regole – ha aggiunto – ha dato modo due mesi fa di tornare alla capienza piena. I teatri sono luoghi sicuri, si può ripartire, lavorare, cercare di vivere una vita il più possibile normale. Il senso di questa campagna – ha concluso – è accompagnare il mondo del teatro, e le persone a tornare a teatro in sicurezza«. Il filmato, girato a 15 metri di profondità nella piscina di Montegrotto Terme (la più profonda d’Italia con i suoi 40 metri), sarà diviso in 4 spot da 30 secondi che saranno diffusi su tutti i canali disponibili.

18 Novembre 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo